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Adolescenza: crescere non è un gioco da ragazzi

Come affrontare le difficoltà che rendono il periodo difficile e problematico
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Adolescenza: crescere non è un gioco da ragazzi
Come affrontare le difficoltà che rendono il periodo difficile e problematico

È il periodo in cui comincia a prendere forma l’identità personale di ognuno e non risparmia qualche problema tanto che al solo nominarla gli occhi di molti genitori si sollevano al cielo ricordando o prevedendo momenti difficile. Parliamo dell’adolescenza, una tappa della vita durante la quale si succedono grandi cambiamenti a livello psicologico e fisico, capaci di minare le sicurezze dei protagonisti, creando delle crisi che possono rendere necessario anche l’intervento di uno specialista. Tra gli 11 e i 13 anni si profila la fase iniziale dell’adolescenza durante la quale cominciano i cambiamenti fisici che si stabilizzano tra i 14 e i 17 anni quando comincia la ricerca dell’identità personale e di una maggiore indipendenza. Anche la sfera sessuale si definisce e le prime pulsioni sperimentate nello step precedente, si traducono in contatti con l’altro sesso. La fase finale si delinea tra i 17 e i 21 anni con il completamento dello sviluppo psicologico e fisico e l’individuazione dei primi obiettivi personali, ma anche professionali. 

L’intero percorso di crescita, purtroppo, non è esente da problemi più o meno grandi a base emotiva con inevitabili risvolti concreti. Quali sono i principali disturbi adolescenziali? Gli specialisti sono concordi nell’indicare:

- conflittualità con i genitori
- depressione 
- ansia e stress
- bassa autostima
- disturbi alimentari, psicosomatici, dell’umore e sessuali
- iperattività
- aggressività
- autolesionismo
- isolamento.


Insieme agli atteggiamenti conflittuali in famiglia, gli adolescenti traducono i propri disagi emotivi anche con lo scarso rendimento scolastico e il bullismo. 

Spetta ai genitori prestare massima attenzione a questi segnali e a qualsiasi altro sintomo di malessere dei propri figli adolescenti, per poter intervenire in modo repentino e appropriato al fine di migliorare la situazione e aiutare i ragazzi a superare una fase di crescita che può essere più complicata di quanto si immagini. Uno psicoterapeuta o uno psicologo possono essere preziosi alleati nell’affrontare qualsiasi crisi adolescenziale e sostenere i giovanissimi nella soluzione delle proprie difficoltà. Naturalmente convincere un giovane ad andare in terapia non è un’impresa facile e per questo diventa fondamentale il dialogo volto a evidenziarne i benefici e a fugare qualsiasi sensazione di vergogna all’idea di andare da uno «strizzacervelli». Se però il rifiuto è insuperabile, è possibile ricorrere a una psicoterapia indiretta che mette i genitori nelle condizioni di intervenire adeguatamente sul comportamento dell’adolescente di casa senza costringerlo ad andare dallo specialista.

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