«Le attenzioni degli uomini fanno piacere alle donne. E abbiamo la forza di dire no», ha detto l'attrice
ROMA - Dopo le parole di Catherine Deneuve, che ha detto «sì alle avance, espressione della libertà sessuale, no alla caccia alle streghe», il mondo dello spettacolo e non solo si è diviso tra chi sostiene la posizione dell'attrice francese e chi invece la condanna.
A fare parte del primo gruppo, tra le altre, anche Claudia Gerini. La Gerini pensa che dopo l'esplosione del caso Weinstein l'aria sia diventata troppo pesante per gli uomini.
«Giorni fa un amico, prima di abbracciarmi, mi ha chiesto di firmargli la liberatoria. Scherzava, ma si respira ormai un clima di diffidenza. Lo scandalo Weinstein ha avuto il merito di far scoppiare il bubbone degli abusi e dei ricatti sessuali, ma le giuste proteste femminili rischiano di trasformarsi in una caccia alle streghe che, paradossalmente, indebolisce proprio noi donne», ha spiegato.
Quindi ha aggiunto: «Proclamare la guerra al maschio significa considerarci incapaci di respingere un'avance sgradita. Invece, anche se la violenza va sempre condannata, abbiamo la forza di dire di no. Io, come tutte, ho subito delle molestie ma ho sempre reagito».
Claudia ritiene che le avances maschili non siano una cosa sempre negativa. «Noi donne siamo lusingate dalle attenzioni maschili. Se non ci fossero finirebbe il mondo», ha concluso la Gerini.