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MENDRISIOContrabbando di oro? La Argor respinge le accuse: "Sconcertati"

20.01.09 - 10:24
Contrabbando di oro? La Argor respinge le accuse: "Sconcertati"

MENDRISIO - Dopo lo sconcerto espresso dal direttore Oberli ai quotidiani ticinesi, oggi arriva dalla direzione della Argor-Heraus la posizione riguardante i fatti di giovedì. "Con i nostri legali - si legge nella nota - stiamo vagliando i passi da intrapprendere, non solo per difendere il nostro collega dalle gravi e infondate accuse, ma anche per chiarire la natura della nostra attività in Italia e difendere la nostra reputazione.

La vicenda risale alla settimana scorsa, quando il vicedirettore Franco Cassani è stato fermato dalla Guardia di finanza lariana con quindici lingotti d'oro, de lpeso di un chilogrammo ciascuno. Al fermo, avvenuto a Ronago, a due passi da Seseglio, è seguita la denuncia immediata alla Procura di Como, dove il Pm Mariano Fadda dovrà capaire se si tratta o meno di contrabbando".

La Argor-Heraeus ribadisce, attraverso un comunicato stampa "che giovedì scorso, Franco Cassani - direttore della nostra filiale italiana, ha ritirato del metallo prezioso da un nostro cliente in Italia, metallo regolarmente destinato alla nostra filiale di Cavenago (MI) per la lavorazione".

La Argor inoltre aggiunge "che la merce era accompagnata dai necessari documenti di trasporto rilasciati dal loro cliente italiano, secondo quanto previsto dalle normative italiane in vigore. Il signor Cassani - si legge nella nota - ci ha riferito di essere stato fermato dalla Guardia di Finanza che, dopo aver constatato la presenza del metallo nella vettura, ha proceduto al sequestro sia del metallo che della vettura e ha in seguito segnalato i fatti alla Procura della Repubblica Italiana".

Argor ribadisce la sua estranietà in quanto, dal loro punto di vista "non vi è stata nessuna violazione delle normative italiane". "Respingiamo in maniera categorica e riteniamo assolutamente incomprensibile la denuncia di contrabbando, in quanto
Franco Cassani non ha valicato il confine con la merce ed era in regolare possesso
dei documenti di trasporto".

Infine la Argor esprime il proprio dissenso sull'accusa giudicata "pregiudiziale e generalizzata avvenuta su alcuni media. Essa non è soltanto difficile da sopportare per la persona e la sua famiglia, ma rappresenta anche un danno alla reputazione dell’ Argor-Heraeus che da sempre agisce in maniera rispettosa di tutte le norme e leggi in vigore. La Argor-Heraeus è dotata di un codice di condotta che applica in maniera rigorosa, in quanto la nostra serietà e affidabilità è la base sulla quale abbiamo costruito e costruiamo il nostro successo".
 

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