Il PLRT si augura che il Consiglio di Stato mostri sensibilità nei confronti di un settore in difficoltà
BELLINZONA - Durante i dibattimenti in Gran consiglio sulle modifiche al Piano direttore cantonale, e in particolare sulla “Scheda V8” che regolamenta l’utilizzo e lo sviluppo delle cave di marmo e granito, il PLRT ha proposto un emendamento, poi respinto da 37 deputati contro i 36 favorevoli, dove si chiedeva di non assoggettare all'obbligo della domanda di costruzione gli impianti destinati all’estrazione e alla lavorazione della pietra naturale, realizzati prima dell’entrata in vigore del Piano Regolatore.
Lo scopo era quello «di sostenere quelle piccole realtà imprenditoriali di valle che creano impieghi ed indotto ma sono confrontate con una forte pressione della concorrenza estera».
Per il PLRT, in special modo, occorre riconoscere l’importanza economica e storica del settore dell’estrazione della pietra naturale per il Ticino in generale e per le zone periferiche in modo particolare. Caduta questa proposta di emendamento, il PLRT si augura che il Consiglio di Stato abbia comunque a tenere conto del risultato in parlamento, soprattutto visto che il Direttore del Dipartimento del Territorio ha anticipato la volontà del governo di andare in questa direzione.