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LOCARNO«Un terrorista? Può arrivare da noi in giacca e cravatta e con passaporto valido»

14.06.17 - 17:22
La ramanzina del Municipio a D'Errico sul tema dei migranti: «Lavoriamo per l'accoglienza e l'integrazione». Ma il leghista replica: «Rispediamoli in Italia»
tipress
«Un terrorista? Può arrivare da noi in giacca e cravatta e con passaporto valido»
La ramanzina del Municipio a D'Errico sul tema dei migranti: «Lavoriamo per l'accoglienza e l'integrazione». Ma il leghista replica: «Rispediamoli in Italia»

LOCARNO - Chiede maggiori lumi circa il fenomeno dell'immigrazione clandestina via Lago Maggiore, riceve quella che suona quasi come una ramanzina. A un'interrogazione di Aron D'Errico, infatti, il Municipio risponde con una lunga premessa atta, più che a far chiarezza ai dubbi del consigliere comunale leghista, a fornirgli una visione nuova della questione "migranti".

«I flussi migratori - sottolinea il Municipio - debbono essere costantemente monitorati, ma è altresì importante guardare ai fenomeni in modo oggettivo e non emotivo».

«Alcuni episodi e ipotetiche proiezioni nel futuro non definiscono necessariamente un problema oggettivo - si legge nella premessa -. I dati forniti dalla SEM e i dati presentati dai centri d'osservazione ticinesi sono piuttosto rassicuranti sulla capacità degli organismi cantonali di far fronte alle sollecitazioni derivanti dal fenomeno della migrazione». Secondo il Municipio di Locarno, infatti, oggi la Svizzera non è più così attrattiva ed è spesso solo una via di transito per raggiungere le nazioni del nord Europa.

Quindi incalza sul modo in cui vengono percepiti questi stranieri: «Clandestini, asilanti, immigrati delinquenti e terrorisiti. Si usano spesso queste "definizioni" in modo indifferenziato, e ciò preclude a una comunicazione fuorviante, sia essa voluta o inconsapevole. Ci si dimentica che si tratta di persone che chiedono aiuto e che, come noi, ambiscono alla loro sicurezza personale, sociale ed economica». La risposta non è avara di dati: «È anche opportuno ricordare che nel mondo, secondo l'ONU, vi sono attualmente 21 conflitti attivi e il 71% dei migranti è stato "oggetto" di tratta o tortura. Inoltre, se un terrorista volesse raggiungere il nostro territorio, con i mezzi che oggi ha a disposizione, potrebbe arrivare in giacca e cravatta e persino con passaporto valido. Basti ricordare che la maggior parte degli attentati sono stati eseguiti da persone che vivevano già nel paese aggredito».

Il Municipio, in sostanza, invita a una presa di consapevolezza. «Non esiste il rischio zero. Definire qualcosa, sempre e comunque, una minaccia, vivendo nell'utopistica fantasia che il mondo, la nostra realtà, possa garantire la sicurezza al 100%, impedisce un pragmatico approccio ai problemi e la ricerca di soluzioni realistiche e condivise. La sicurezza non è un dato assoluto o un valore in se. Un mondo totalmente prevedibile e controllabile in cui non vi è nessuna minaccia non è possibile. La sicurezza totale, non a caso, nella saggezza popolare, la si riserva solo ai morti. È importate conoscere il fenomeno della migrazione e lavorare in direzione dell'accoglienza e dell'integrazione: anche in questo modo generiamo azione preventive e di sicurezza».

La risposta, tuttavia, non è andata del tutto giù al consigliere comunale che ha così replicato. «Dai dati forniti nella risposta nel 2016, in soli sei mesi, grazie all'ottimale lavoro delle guardie di confine, sono state fermati 273 asilanti sulla tratta ferroviaria Luino-Cadenazzo, 232 sulla Centovallina e 42 sui battelli della Navigazione Lago Maggiore. Ciò dimostra che anche il Locarnese è colpito dal fenomeno delle entrate illegali di clandestini. Lascia perplessi la risposta del Municipio di Locarno secondo cui si debba "lavorare in direzione dell'accoglienza": ritengo invece che si debba lavorare per bloccare la nascita di nuove rotte di immigrazione illegale intensificando i controlli, chiudendo i valichi e rispedendo in Italia i clandestini».

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