La Procura di Como, partendo dal sequestro di Pasqua 2013, avrebbe portato alla luce un caso da record
COMO - Potrebbe riservare un clamoroso colpo di scena la vicenda del sequestro di oro, compiuto al confine tra Ticino e Italia nel giorno di Pasqua di due anni fa.
La Procura della Repubblica di Como, riferisce laRegione, avrebbe fatto grossi passi avanti nelle indagini grazie anche a rogatorie con la Svizzera. Si sospetta un traffico illegale del metallo prezioso pari a 5 tonnellate, per un valore che supererebbe i 200 milioni di euro.
Nella vicenda sarebbero coinvolte un paio di società e una quindicina di persone.