Cerca e trova immobili

CANTONECaso di Pregassona: «Responsabilità taciute»

28.09.18 - 10:11
L'Associazione StopArp punta il dito contro l’Autorità Regionale di Protezione di Lugano e il Municipio: «Affermare di non essere riusciti ad intervenire prima è una scusa»
Caso di Pregassona: «Responsabilità taciute»
L'Associazione StopArp punta il dito contro l’Autorità Regionale di Protezione di Lugano e il Municipio: «Affermare di non essere riusciti ad intervenire prima è una scusa»

LUGANO - «Le Autorità Regionali di Protezione (ARP) sono gestite male, da individui a cui perlopiù manca lungimiranza e cuore. Attuano un sistema punitivo che va a colpire i cittadini refrattari a subire le ingiustizie in modo servile e tendono a sottovalutare situazioni di pericolo, soprattutto a danno dei minori». Non le manda certo a dire Orlando De maria, dell'Associazione StopARP. Ad accendere la miccia di tanta "insoddisfazione" è il recente caso di degrado emerso presso un appartamento a Pregassona. Qui, come noto, immersa nella spazzatura viveva una famiglia composta dai genitori e da tre figli minorenni e 18 cagnolini.

L'Associazione StopArp si interroga sull'inazione - a suo dire - delle autorità nonostante le numerose segnalazioni dei vicini. «Si legge che “I servizi sociali hanno più volte fatto richiesta di entrare, senza successo”. Una scusa - prosegue StopArp - poiché la legislazione in materia, per casi simili, permette di intervenire con le necessarie misure. L’Autorità Regionale di Protezione di Lugano (ARP 3) aveva il compito di intervenire. I mezzi giuridici per far si che gli assistenti sociali potessero entrare ci sono».

StopArp si rivolge quindi al Municipio di Lugano,in particolare al capo dicastero Lorenzo Quadri, chiedendo di interrogarsi «sull’utilità di una figura professionale, quella del delegato comunale, stipendiato col denaro dei luganesi e che risiede al di fuori del territorio municipale». Per l'Associazione, in sostante la figura del delegato di quartiere sarebbe «sicuramente più vicina alla popolazione e al corrente dei fatti che accadono nella sua zona, contrariamente al burocrate comunale il cui operato è peraltro già stato segnalato alla nostra Associazione da diversi cittadini scontenti e persino esterrefatti».

Il caso di Pregassona, fa notare infine l'Associazione, non è un unicum. E cita un episodio simile riscontrato in un comune malcantonese. «Qui viveva una coppia con una bambina. Dopo segnalazione dei proprietari all’ARP 6 di Agno, questa è intervenuta adottando le misure del caso, contrariamente a quanto fatto dall’ARP 3 di Lugano».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE