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MAE SAI / BELLINZONARagazzini nelle grotte: «Un intero Paese col fiato sospeso»

10.07.18 - 17:44
Sady Zanni è un ticinese trapiantato in Thailandia. È lui a raccontare come il popolo locale ha vissuto il salvataggio della squadra di calcio prigioniera nelle viscere della terra
Sady Zanni (a destra) vive in Thailandia dal 2012
Ragazzini nelle grotte: «Un intero Paese col fiato sospeso»
Sady Zanni è un ticinese trapiantato in Thailandia. È lui a raccontare come il popolo locale ha vissuto il salvataggio della squadra di calcio prigioniera nelle viscere della terra

MAE SAI – «La gente comune ha seguito tutta questa storia col fiato sospeso. Lo si capisce da quello che circola sui social network». Sady Zanni, 61enne ex poliziotto di Bellinzona, abita in Thailandia dal 2012. È lui a raccontare come il popolo thailandese ha vissuto il salvataggio dei 12 ragazzini rimasti intrappolati per due settimane con il loro allenatore di calcio nella grotta di Tham Luang. «Forse – precisa – le autorità thailandesi hanno aspettato troppo prima di chiedere aiuto esterno. Sono stati persi almeno 4-5 giorni. Pensavano di farcela con le proprie forze».

Perché si è fatto questa opinione?
I thailandesi sono molto orgogliosi. Li conosco bene. Difficilmente ammettono di non riuscire a fare qualcosa. Se tu chiedi a un thailandese se sa fare un lavoro in casa, lui ti risponderà sempre di sì, anche se poi magari non ne è capace. Non hanno l’abitudine di chiedere aiuto. Un occidentale, vivendo qui, se ne può rendere conto benissimo.

La sua è una critica aperta al popolo locale?
No. I thailandesi sono preparatissimi per fare un sacco di cose, ad esempio in mare. Non hanno, tuttavia, particolare esperienza nelle grotte. I militari thailandesi, ad esempio, hanno lavorato molto bene nella posa delle attrezzature.

Cosa ci fa un bellinzonese in Thailandia?
Sono sposato da 30 anni con una donna thailandese. A un certo punto abbiamo deciso di venire a vivere qui. Io abito a 950 chilometri in linea d’aria dalle grotte di Tham Luang. Possono sembrare tanti. Ma percorrere 100 chilometri in Thailandia è come percorrerne 10 in Svizzera. Il concetto di distanza non è lo stesso. Al di là di questo, tutta la nazione è coinvolta da questa vicenda.

I media locali come hanno coperto il caso?
Tutti i media hanno fatto a gara per avere le informazioni più puntuali possibili. Questo intento, tuttavia, si è scontrato con i dispositivi messi in atto dalla sicurezza. Per questo, a volte, le informazioni risultavano un po’ distorte. Il governatore di Chang Rai ha criticato alcuni media perché hanno tentato di intercettare le trasmissioni radio utilizzate per i soccorsi. Altri giornalisti hanno fatto ricorso a droni per accedere alle zone proibite…

 Torniamo alle manifestazioni di solidarietà verso i ragazzini della grotta. Lei le ha percepite?
Sì. Tanti bambini hanno inviato disegni a sostegno di questa piccola squadra di calcio. E addirittura il figlio dell’attuale re di Thailandia ha inviato un augurio ai ragazzi e ai soccorritori. Lo ha fatto in lingua tedesca, visto che lui studia in Germania.

La storia dei bambini nelle grotte ha un po’ gettato in ombra un’altra grande disgrazia che è avvenuta nel Paese asiatico.
Esatto. Nella zona di Phuket un battello è affondato in seguito a una tempesta. Ci sono stati oltre 40 morti. E ci sono ancora dispersi. Questa situazione è stata seguita con particolare interesse dalla Cina, visto che le persone coinvolte sono prevalentemente turisti cinesi.

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COMMENTI
 

Wunder-Baum 5 anni fa su tio
Mi spiace, ma il fatto di Caslano non e’ paragonabile a quello della Thailandia, malgrado che, giustamente, e’ molto triste in quanto e’ anche successo in una zona dove, bene o male, tutti conoscono quasi tutti !

elvicity 5 anni fa su tio
Si a volte sono pronte a darlo.. vedi il ragazzo che ha uciso sua nonna .. che tristezza

Wunder-Baum 5 anni fa su tio
Sono contento che il tutto sia finito bene, nonostante la morte di un soccorritore ! A volte bisogna osare chiedere aiuto, in quanto nel mondo ci sono persone pronte a darlo.
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