Era una fabbrica di bibite e gazose, ma da oltre trent'anni è la casa e il laboratorio del liutaio Eric Hürlimann. «Sapevo che sarebbe arrivato il momento di traslocare»
LUGANO - Passeggiando lungo via Luigi Lavizzari a Lugano, al civico 15 si trova un piccolo gioiello di un’altra epoca: un ex stabile industriale che fino alla metà dello scorso secolo era sede di una fabbrica di bibite e gazose. E che dal 1982 è invece la casa e il laboratorio di Eric Hürlimann, 68enne liutaio specializzato in chitarre ed ex ciclista. Ma è un gioiello che ha ormai il destino segnato: nel corso di quest’anno sarà demolito per fare posto a una palazzina con tredici appartamenti. La relativa domanda di costruzione è in pubblicazione fino al prossimo 25 aprile. «Con la scomparsa della proprietaria avvenuta diversi anni fa, sapevo che un giorno sarebbe arrivato questo momento» ci racconta con dispiacere Hürlimann, accompagnandoci all’interno della casa testimonianza d’altri tempi.
Il bancone e la scuderia - Un passato che si respira sin dal momento in cui si varca l’ingresso, dove è ancora presente l’antico bancone della fabbrica. «Uno spazio, questo, che qualche mese fa è anche stato utilizzato per le riprese di una scena di una serie televisiva» spiega il liutaio. L’atmosfera mantiene il suo fascino in ogni stanza del piano superiore, come pure nel laboratorio. E all’esterno, sulla corte in ciottolato si affaccia anche uno stabile che un tempo era adibito a scuderia. «Fino negli anni Cinquanta da qui le consegne venivano effettuate con i carretti trainati dai cavalli».
«L’avevo trovata per caso» - Ormai il liutaio Hürlimann risiede in via Luigi Lavizzari da quasi trentasei anni. «All’epoca abitavo in una baracca a Pregassona, dove - lo dice sottovoce - l’affitto era di novanta franchi al mese». La vendita della proprietà lo aveva costretto a cercare una nuova sistemazione. «Questa casa l’avevo trovata un po’ per caso - ricorda - stavo girando in bicicletta, quando mi sono fermato a parlare con una persona che non conoscevo. Casualmente mi dice che dei suoi amici stavano uscendo proprio da questa abitazione. L’affitto era di quattrocento franchi mensili».
Destinazione Capriasca - Ora, con la demolizione in vista, per Hürlimann si prospetta un nuovo trasloco. Un trasloco che questa volta probabilmente lo porterà in Capriasca, nella frazione di Roveredo. «Certo, mi mancherà la convenienza di trovarmi in piena città. E mi mancherà questa casa, che è un gioiello».
Ci sarà un’opposizione? - Nonostante lo stabile abbia una sua storia, sembra che non sarà possibile salvarlo dal suo destino. Non si tratta nemmeno di un edificio protetto, «a differenza del palazzo situato sull’altro lato della strada che era stato disegnato da un architetto fascista» spiega Hürlimann. La domanda di costruzione seguirà dunque il suo iter, anche se non è escluso che nel vicinato possa spuntare almeno un’opposizione.