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CANTONE / CONFINEStabio-Arcisate «compromessa dalle scelte della Regione Lombardia»

29.06.17 - 15:17
La deputata del PD Maria Chiara Gadda ha inoltrato un'interrogazione al Ministro delle infrastrutture per sapere quali sono le conseguenze per l'utenza
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Stabio-Arcisate «compromessa dalle scelte della Regione Lombardia»
La deputata del PD Maria Chiara Gadda ha inoltrato un'interrogazione al Ministro delle infrastrutture per sapere quali sono le conseguenze per l'utenza

COMO - «Le scelte della Regione Lombardia rischiano di compromettere la portata strategica del collegamento Arcisate – Stabio, infrastruttura di rilevanza internazionale da troppo tempo attesa dal territorio». Ad affermarlo è Maria Chiara Gadda, deputata del Partito Democratico, che ha presentato questa mattina assieme ai colleghi Chiara Braga, Daniele Marantelli, Paolo Rossi e Mauro Guerra un'interrogazione urgente al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio.

«Dopo anni di immobilismo e stallo – ricorda Gadda – grazie agli impegni del Governo e di Rfi, l’opera si trova ad un passo dal suo completamento, nel pieno rispetto del cronoprogramma concordato con i Comuni, che prevede l’attivazione della linea commerciale con dicembre di quest’anno».

«Le notizie uscite sulla stampa e la conseguente decisione del Consiglio di Stato elvetico non possono che destare preoccupazione. La scelta della Regione di modificare la connessione con l’aeroporto di Malpensa preferendo alla S50 un collegamento con la tratta S40 Como-Varese, e la variazione nella frequenza oraria dei collegamenti, giunge come un fulmine a ciel sereno. Questa modifica – continua la parlamentare Dem – non risulta essere stata concordata con le autorità svizzere, nonostante facesse parte dell’Intesa firmata nel 2011».

«Il venire meno dei due milioni di franchi svizzeri di finanziamento annuo per tali collegamenti rischia di indebolire il funzionamento della infrastruttura e di fatto eliminerebbe i contributi da parte elvetica per l’esercizio del servizio TILO in territorio italiano, a scapito dell’utenza».

«Ci siamo rivolti al Ministro per sapere quali possono essere le conseguenze negative della decisione assunta unilateralmente dalla Regione Lombardia e come intenderà intervenire per limitarne la portata», conclude Gadda.

Alessandro Alfieri - «Non è tempo di scelte unilaterali, ma è il tempo del dialogo e delle soluzioni. Il collegamento diretto Lugano-Malpensa è strategico e ridà centralità alla città di Varese. Il governo ha fatto di tutto per completare le infrastrutture. Ora Regione non può fallire nel suo compito. Costruisca le condizioni perché questo collegamento diventi realtà, diversamente  sarebbe un’occasione persa». Così il segretario regionale del PD Alessandro Alfieri che dopo aver saputo che non ci sarà il collegamento diretto Lugano-Malpensa ha presentato un’interrogazione alla Giunta per conoscere l'entità delle risorse aggiuntive che saranno messe a disposizione per garantire i servizi programmati, i dettagli delle frequenze e degli orari e le iniziative che intende assumere per trovare una soluzione con il Canton Ticino e rispettare gli accordi presi.

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COMMENTI
 

Equalizer 6 anni fa su tio
Comunque 'sti italiani sono veramente alla canna del gas, se fanno una storia del genere per 2'000'000 di franchi in una regione come la Lombardia che conta 2 milioni di abitanti più della Svizzera vuol dire che sono proprio agli sgoccioli.

splugen 6 anni fa su tio
bhò gli danno milioni e poi bloccano tutto, ma stiamo parlando dello stato italiano politico. nulla a che vedere con gli italiani. comunque siamo alle solite -inaffidabili-

rojo22 6 anni fa su tio
Da Delrio al delirio!

WGWG 6 anni fa su tio
Solo ingenui pollastri possono ancora credere ad uno Stato di INAFFIDABILI.

vulpus 6 anni fa su tio
Ebbene forse non tutto è negativo. Parliamo di 2 milioni annui. Il cantone non li investe nella ferrovia ( finalmente, dopo troppi milioni portati in Italia in questo campo.), ma si è aperto recentemente una falla nel trasporto pubblico. E allora procedere immediatamente , partendo da questo capitale, alla ricerca di una soluzione per ristabilire il trasporto pubblico e turistico sul Lago Maggiore, iniziando a chiudere immediatamente una diatriba che non ha buoni auspici. E anche qui , gli artefici di questa situazione sarebbe ora che lascino le commissioni di studi e proposte, rivelatesi fallimentari.
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