BELLINZONA - Il Movimento della Scuola e i sindacati OCST-Docenti e VPOD-Docenti invitano il Gran Consiglio a stralciare dal Preventivo 2016 le misure di risparmio sul personale.
Esse saranno applicate nel 2016 e nel 2017, "ma, come molte di quelle che le hanno precedute - scrivono i sindacati -, avranno effetti definitivi che continueranno nel tempo. In sostanza si tradurranno in una riduzione reale dei salari con una diminuzione della spesa per il personale prevista nel preventivo 2016 pari all’1,5% del totale".
Tali misure, per OCST e VPOD, "introducono inoltre elementi di disparità di trattamento: l’effetto della sospensione degli scatti annuali è infatti da tre a quattro volte superiore rispetto a quello causato dalla riduzione dello 0,5% dello stipendio massimo".
"Purtroppo - prosegue il comunicato - sono solo le ultime misure di una lunga serie che comprende: contributi di risanamento o di “solidarietà”, blocchi degli scatti, riduzione di due classi dello stipendio dei docenti, riduzione del 3% del salario ai neoassunti e del 20% ai supplenti, blocco degli avanzamenti in classe alternativa e tra parentesi, tagli al carovita, aumento di un’ora settimanale d’insegnamento ai docenti, riduzione degli sgravi orari per i docenti e dei monte ore di sede, fino alla recente soppressione dell’indennità di economia domestica. Per ciò che attiene alla scuola in particolare, sottolineiamo che già ora solo il 31% del corpo docente del Cantone riesce a insegnare a tempo pieno mentre ci si avvicina al pensionamento di più di 1/3 degli insegnanti, svilire ulteriormente la professionalità degli insegnanti appare una scelta controproducente e pericolosa".
"Pensare poi di compensare anche solo parzialmente l’ennesimo danno recato ai docenti con un giorno di congedo pagato, il prossimo 23 marzo, appare emblematico della crescente distanza e difficoltà di comprensione creatasi tra la politica ticinese e il mondo della scuola. Una categoria che chiede da anni solo il giusto riconoscimento (almeno quello pattuito) per lo svolgimento del proprio operato (sempre più articolato e complesso) ed eque condizioni di lavoro, già spesso superficialmente biasimata per presunti privilegi, ora si vede attribuire, suo malgrado, oltre alla solita, umiliante, riduzione salariale, anche un ulteriore argomento di discredito agli occhi dell’opinione pubblica, un’autentica mela avvelenata", si prosegue.
I sindacati invitano tutti i collegi docenti che ancora non l’avessero fatto a: