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MALCANTONEA Caslano la saga dell'immondizia potrebbe volgere al termine

12.12.11 - 17:22
Consegnate oggi 662 firme contro un ulteriore credito per i cassonetti dei rifiuti
Ti-Press
A Caslano la saga dell'immondizia potrebbe volgere al termine
Consegnate oggi 662 firme contro un ulteriore credito per i cassonetti dei rifiuti

CASLANO - Il culmine lo si è raggiunto al recente ballottaggio. Una signora si è presentata al seggio con in mano il suo sacchetto dei rifiuti per il quale, evidentemente, non era riuscita a trovare un cassonetto funzionante e sperava di poter smaltire nelle urne.

Ovviamente non le è stato concesso di buttare il suo sacco nell'urna però, grazie alla riuscita del referendum, nella prossima primavera potrà buttare nell'urna la sua scheda per chiedere di porre fine ai troppi disguidi patiti da chi produce rifiuti domestici, cioè da tutti.

Quel che c’era una volta… - Una volta sì che era facile eliminare i rifiuti: si apriva il container, che in genere si trovava sotto casa, si buttava il sacco e la faccenda era sbrigata. Oggi il caslanese deve invece seguire una trafila di operazioni tale da far scoraggiare anche i più volonterosi.

Oggi non c’è più - Primo, deve recarsi in Comune ed acquistare l'apposita tessera prepagata che consente di aprire i container. Una volta esaurito il credito, dovrà pure premunirsi di ricaricare la tessera se non vorrà poi dover vagare per chilometri con il suo sacco in mano. Secondo, deve andare al più vicino centro di raccolta, spesso lontano dal proprio domicilio e quindi raggiungibile solo in automobile o, se non si dispone di un autoveicolo, non si sa come. Terzo, una volta giunto al centro di raccolta deve eseguire una serie di preghiere e scongiuri augurandosi di esserci capitato in uno dei pochi giorni di corretto funzionamento del sistema. Quarto, sempre che il caslanese abbia avuto la fortuna di trovare i container funzionanti, deve appoggiare la propria tessera sul lettore del container, che magicamente si aprirà. Quinto, deve inserire il sacco dei rifiuti nel container, che si occuperà di valutarne il peso. Sesto, una volta pesato il sacco, può finalmente gettarlo, ritirare la tessera, chiudere il container, salire in auto e tornare a casa.

Tempo dell'operazione: nel primo caso pochi istanti, nel secondo caso anche ore.

Un grazie a Magliaso - Eppure il sistema a pesa sembrava l'uovo di Colombo. Il Comune di Caslano ci ha creduto fermamente, tanto da continuare a investirci anche quando i guasti sembravano non volergli più lasciare tregua. La popolazione locale ha tollerato la situazione per diversi anni, con l'aiuto complice dei comuni limitrofi che, volenti o nolenti, nel frattempo hanno permesso a Caslano di ridurre della metà la quantità di rifiuti prodotti annualmente. Ma una situazione del genere non può protrarsi nel tempo. E, finalmente, qualcuno alza la voce per chiedere di correre ai ripari.

662 volte basta! - È la neonata sezione Lega-UDC del comune malcantonese, che oggi ha consegnato un referendum corredato da ben 662 firme contro la richiesta di un credito di 809'000 franchi per la sistemazione del progetto rifiuti che, anche a detta del Municipio, presenta ancora numerose falle. Per lo stesso progetto era stato già stanziato nel 2002 un credito di 1'650'000 franchi, credito che però si è rivelato insufficiente per far fronte alle spese supplementari.

"Spesso accade che, pur di dimostrare che qualcosa potrebbe funzionare, si perda la necessaria obiettività e si continua a foraggiare nella speranza di ottenere qualcosa" sostiene Nicolai Brignoli, coordinatore del gruppo Lega-UDC. "Personalmente ritengo che a Caslano manchi la capacità di dire basta."

Eppure c’è chi imita - Secondo i referendisti, Caslano, con quello che ha speso, dovrebbe riciclare persino "l'acqua minerale", essere fra i primi 10 comuni più virtuosi. Invece siamo di fronte a uno scenario desolante. Ma ancora più desolante è pensare che un Comune vicino ha deciso di introdurre il medesimo sistema. "Quando l'ho saputo son rimasto assai basito" spiega Brignoli. "Forse semplicemente Vernate non sa che chi ha provato questo sistema è in causa da anni (Caslano, Camorino, ...)." Il promotore del referendum caslanese spera che la scelta di Vernate sia stata presa per un altro motivo: "Che Caslano abbia finalmente deciso di disfarsi dei suoi cassonetti?"

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