MASSAGNODepenalizzazione della canapa, Jelmini: "Tolleranza zero, no a queste porcherie"

MASSAGNO - "Il PPD è per la tolleranza zero e ci opponiamo a queste porcherie. Sulla depenalizzazione del consumo di canapa ci siamo sempre opposti e ci opporremo sempre". E' con queste parole che questa mattina alla casa Pasquee il presidente del PPD Giovanni Jelmini ha motivato oggi la contrarietà all'iniziativa popolare "Per una politica della canapa che sia ragionevole e che protegga efficacemente i giovani" in votazione il 30 novembre. Un'iniziativa che porta un titolo ritenuto da Jelmini "ingannevole e che nasconde possibilità di equivoci".

"La proposta - ha spiegato il presidente del PPD - è irresponsabile perché il consumo della canapa diventerebbe incontrollabile". "L'articolo costituzionale 105a che la iniziativa intende introdurre è, di fatto - ha spiegato il dottor Paolo Peduzzi, presidente del PPD del distretto di Bellinzona, la depenalizzazione del consumo, il possesso e la produzione di canapa dei privati".

Il pediatra ha spiegato la pericolosità del consumo di canapa che ha forti effetti psicotropi, paragonabili all'assunzione di sostanze stupefacenti pesanti: "La concentrazione di THC presente è molto più alta rispetto al passato e produce degli effetti negativi, soprattutto nei giovani". Tra gli effetti più nocivi, oltre all'aumento del rischio di bronchiti e cancro, vi è l'abbassamento della concentrazione, la depressione e una dipendenza psico-fisica dannosa".

"La vita non si ricicla", ha ricordato Peduzzi "e una liberalizzazione impone una riflessione sulle conseguenza che potrebbe portare. Il pediatra ha parlato di uno dei quattro casi di ragazzi che ha in cura, affetti da scompenso psicotrico. "Porto l'esempio di un giovane che, presentatosi nel mio studio, era convinto che tutti, nella sala d'aspetto, parlassero male di lui. Una condizione che fa riflettere, in quanto questo è un caso di un ragazzo normalissimo, con un posto di apprendista e molto capace nel suo lavoro".

Il presidente di Generazione Giovani Maurizio Agustoni ha toccato diversi aspetti della iniziativa, focalizzando l'aspetto dell'iniziativa che parla di "protezione della gioventù". "Di certo - ha spiegato Agustoni - con il divieto di pubblicità il giovane non verrebbe protetto, anche perché la depenalizzazione porterebbe a un insediamento sul territorio di canapai, che rappresenterebbero un punto di riferimento e visibile. E il consumo quindi sarebbe più facile, alla portata di tutti". Anche la proposta dell'iniziativa riguardante la regolamentazione e la vendita di una canapa a basso tasso di THC non convince Agustoni: "Regolamentare questo tipo di mercato non è possibile. Anche perché sarebbe molto difficile controllare il tenore di THC della pianta coltivata in giardino e sul proprio balcone di casa. E poi - aggiunge Agustoni - il consumatore andrà difficilmente a comprarsi canapa con un basso tenore di THC, quando l'effetto psicotropo è dato proprio dalla concentrazione di TCH.

Per quanto riguarda il divieto della vendita ai minorenni prevista dall'iniziativa Agustoni ritiene che questo provvedimento non cambierebbe niente, anche perché con la depenalizzazione verrebbe trasmesso un concetto educativo sbagliato di impunità.

Agustoni infine, prendendo dei dati di uno studio effettuato a livello federale, ha ricordato che la "legalizzazione farebbe crollare i prezzi del 60% e porterebbe a un aumento di consumatori del 20%". "Meglio ora concentrare la nostra azione politica e di sensibilizazzione puntando sulla prevenzione - ha concluso Agustoni - il numero di fumatori e il consumo di alcol è diminuito grazie alle politiche preventive, che funzionano. Ora è giusto che anche per la canapa si cominci, seriamente, a portare avanti questo discorso".