Ad ogni partito corrisponde uno slogan che riflette la sensibilità dei suoi elettori, ha indicato il comitato d'iniziativa in una conferenza stampa oggi a Berna.
Alcuni esperti, intervenuti alla conferenza stampa, hanno difeso l'iniziativa. "La proibizione è la cosa peggiore per la politica della salute", ha affermato Christian-Nils Robert, professore ordinario alla facoltà di diritto dell'Università di Ginevra. E ciò per diversi motivi: non è possibile fare della prevenzione per un prodotto proibito, ne attirare l'attenzione sui rischi. Non è inoltre possibile sorvegliare il mercato che è controllato da organizzazioni criminali. Al posto dei divieti occorrono misure per regolare il mercato, ha aggiunto Robert.
La criminalizzazione del consumo impedisce inoltre l'organizzazione di cure efficaci per le persone che hanno problemi di dipendenza dalla canapa. Per il presidente della Commissione federale per le questioni relative alla droga François van der Linde, le misure preventive sarebbero molto più efficaci e incisive in un contesto di mercato sorvegliato.
Intanto il PPD ha però già detto di non apprezzare il fatto che i manifesti riprendono i colori e il carattere tipografico del partito. Il loro utilizzo legato ad affermazioni chiaramente fuorvianti è quanto mai discutibile, ha detto all'ATS la portavoce Marianne Binder. Tanto più che la parola d'ordine del partito contro l'iniziativa è chiara, ha aggiunto.