Cerca e trova immobili

SVIZZERAIniziativa "per la bici" e rete uffici postali al Nazionale

01.03.18 - 08:21
È in corso al Consiglio nazionale il dibattito sull'iniziativa popolare "Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali"
Ti Press
Iniziativa "per la bici" e rete uffici postali al Nazionale
È in corso al Consiglio nazionale il dibattito sull'iniziativa popolare "Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali"

BERNA - È in corso al Consiglio nazionale (che siederà fino alle 13.00) il dibattito sull'iniziativa popolare "Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali" (Iniziativa per la bici).

La commissione preparatoria condivide le idee portate avanti dai promotori del testo ma preferisce appoggiare la versione formulata in un controprogetto diretto già adottato dagli Stati. In particolare, si tratta di evitare sconfinamenti nelle competenze di Cantoni e Comuni. La controproposta, del resto, piace anche ai promotori stessi della modifica costituzionale.

L'iniziativa, promossa da 26 associazioni e partiti, è stata depositata il primo marzo 2016 con 105'234 firme valide. L'obiettivo è quello di promuovere l'uso della bici, creando un maggior numero di piste ciclabili. Secondo i fautori di questa modifica costituzionale, i cambiamenti potrebbero migliorare anche la salute della popolazione, ridurre le emissioni di CO2 e permettere di risparmiare denaro pubblico.

Romano: «Ancora molto da pedalare» - Sul tema si è espresso anche il ticinese e pipidino Marco Romano: «Con la maggioranza favorevole al controprogetto politicamente ci siamo, ma nella pratica in parecchie regioni della Svizzera – penso in maniera particolare al Ticino – vi è molto da pedalare per concretizzare quanto hanno richiesto le oltre centomila persone che hanno firmato l’iniziativa. La promozione delle vie ciclabili, dei sentieri e dei percorsi pedonali è e deve restare una competenza cantonale e comunale».

Fra i promotori dell'iniziativa, Romano ha concluso il proprio intervento assicurando il ritiro della stessa in caso di approvazione del controprogetto.

Uffici postali - Il Nazionale discuterà in seguito della riorganizzazione della rete degli uffici postali. La commissione propone di adottare una mozione del Consiglio degli Stati che chiede al governo di intervenire presso la ex regia federale.

Il governo dovrà in seguito sottoporre al Parlamento entro un anno una proposta di revisione dei criteri che definiscono il servizio pubblico nella legislazione concernente la Posta. Tali criteri dovranno tenere conto delle particolarità regionali, delle condizioni specifiche di mobilità, nonché delle diverse categorie di utenti dei servizi postali.

Secondo la mozione, il Parlamento dovrà essere maggiormente coinvolto nel processo di riorganizzazione della Posta. Le indicazioni fornite dal governo alla ex regia federale sono infatti considerate "troppo vaghe".

Lo scorso autunno la Posta ha annunciato che intende chiudere nei prossimi quattro anni 600 uffici. A giugno ha invece indicato che 765 uffici in tutta la Svizzera saranno salvaguardati perlomeno fino al 2020, mentre altri 459 saranno posti sotto osservazione.

Oltre a ciò il "gigante giallo" ha reso noto che vuole aumentare i punti di accesso di 350 unità. Il programmato processo di trasformazione dei tradizionali uffici postali in semplici "agenzie" solleva però malcontento. Per questo il Parlamento ha già invitato la Posta a meglio considerare le necessità dei diversi gruppi di utenti.

Da notare, infine, che oggi non è prevista alcuna seduta al Consiglio degli Stati. I "senatori" si ritroveranno quindi lunedì pomeriggio.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE