Il Consiglio federale non è per nulla soddisfatto dei risultati ottenuti nell'ambito delle relazioni con l'UE, dei costi della salute e della lotta contro il riscaldamento climatico
BERNA - L'anno scorso il Consiglio federale ha raggiunto solo parzialmente i suoi obiettivi strategici. Dei 16 che si era prefissato per il 2016, tre sono stati «totalmente» soddisfatti, quattro lo sono stati «in gran parte» e nove soltanto «in parte». Le relazioni tra la Svizzera e l'UE, i costi della salute e la lotta contro il riscaldamento climatico sono gli ambiti di cui il governo è meno soddisfatto.
Berna ha saputo sviluppare soltanto in maniera ridotta i suoi rapporti con Bruxelles, pur salvaguardando il suo margine di manovra e i suoi interessi a lungo termine, si legge nel rapporto di gestione del Consiglio federale pubblicato oggi.
Per quanto riguarda la politica europea, «finora non è stata trovata alcuna soluzione consensuale nel quadro delle consultazioni con l'UE riguardo alla gestione dell'immigrazione», sottolinea il governo.
A causa delle questioni sulla libera circolazione delle persone, rimaste in sospeso fino alla sessione invernale delle Camere federali, altri ambiti non hanno potuto essere portati avanti come previsto: tra gli obiettivi raggiunti soltanto parzialmente vengono citati la partecipazione della Svizzera alla lotta contro i cambiamenti climatici e l'approvvigionamento in energia del Paese.
Costi della salute - Il Consiglio federale non è neppure riuscito a «contenere i costi della salute, migliorare le qualità delle cure e rafforzare la trasparenza nel settore sanitario». Anche in questo caso l'obiettivo è stato raggiunto solo in parte.
Un obiettivo è «soddisfatto» quando tutte le misure previste sono state realizzate. È «in gran parte soddisfatto» quando almeno il 75% delle misure sono state adottate e solo «in parte» se sono stati realizzati tra il 25% e il 74% dei provvedimenti. Al di sotto di questa percentuale l'obiettivo «non è soddisfatto».
Tra le priorità del 2016 figuravano il programma di stabilizzazione 2017-2019, la strategia "Svizzera digitale", il messaggio relativo all'incoraggiamento della formazione, della ricerca e dell'innovazione per il periodo 2017-2020, il rapporto sulla definizione del servizio pubblico nel settore dei media, il messaggio sulla cooperazione internazionale 2017-2020, la riforma delle prestazioni complementari, il nuovo rapporto sulla politica di sicurezza della Svizzera nonché la strategia di politica estera per gli anni 2016-2019.
Le commissioni della gestione del Consiglio nazionale e degli Stati esamineranno il rapporto nel corso della primavera. Il suo esame in Parlamento è invece previsto per la sessione estiva in giugno, precisa ancora la nota.