Il ministro Parmelin ha illustrato strategie e piani d'azione in occasione del 11° Congresso svizzero sull'elettricità
BERNA - Un blackout elettrico di lunga durata metterebbe in ginocchio l'intero paese: per questo motivo la priorità assoluta delle autorità è garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di corrente. Strategie e piani d'azione in questo senso sono stati illustrati dal consigliere federale Guy Parmelin in occasione dell'11mo Congresso svizzero sull'elettricità, oggi a Berna.
«Immaginiamo per un istante che un'interruzione di elettricità si prolunghi al di là del primo effetto sorpresa», per un giorno o addirittura una settimana, ha affermato il ministro. Ciò provocherebbe il blocco di tutti i trasporti, il silenzio completo a livello di telecomunicazioni e impedirebbe ogni transazione finanziaria. Buona parte dei processi logistici e legati alle infrastrutture sono infatti gestiti elettronicamente al giorno d'oggi.
I settori da potenziare - «Come deve reagire lo Stato per prevenire o attenuare gli effetti potenzialmente catastrofici di un blackout prolungato?», si è interrogato Parmelin. Nel 2014 la Rete integrata Svizzera per la sicurezza (RSS) ha compiuto simulazioni sugli scenari teorici di una panne di corrente di lunga durata e di una pandemia di gruppo, identificando i settori da potenziare.
Molto è stato fatto, ma i piani di pronto intervento possono ancora essere migliorati, ha ammesso Parmelin. In caso di una penuria di elettricità, «saremo particolarmente vulnerabili per quanto riguarda l'illuminazione, il riscaldamento, l'alimentazione e l'igiene». Malgrado ciò la RSS si è dimostrata all'altezza della sua missione.
Da 2 a 4 miliardi al giorno - Quello di una panne generalizzata - ha aggiunto il ministro - non è uno scenario di pura fantasia: un blackout verrebbe a costare tra i 2 e i 4 miliardi di franchi al giorno, per questo motivo le autorità hanno approntato diverse misure preventive, tra cui l'introduzione di eventuali contingentamenti e l'organizzazione dell'approvvigionamento in situazioni eccezionali.
Anche le aziende che si occupano dei servizi - siano esse banche, operatori di telecomunicazioni o della grande distribuzione - devono integrare i rischi di panne o di penuria di elettricità nelle loro strategie. «La nostra società è vulnerabile, perché è estremamente dipendente dai beni di prima necessità», ha concluso il consigliere federale.
Il Congresso svizzero sull'elettricità - organizzato dall'Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) e da Electrosuisse - proseguirà anche domani. Vi partecipano circa 400 rappresentati di politica, economia e del settore dell'elettricità.