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GINEVRAArriva Erdogan: «Non è il benvenuto, ha le mani insanguinate»

16.12.19 - 17:34
Previste manifestazioni di protesta martedì per la presenza del presidente turco al Forum globale sui rifugiati
Keystone - foto d'archivio
Arriva Erdogan: «Non è il benvenuto, ha le mani insanguinate»
Previste manifestazioni di protesta martedì per la presenza del presidente turco al Forum globale sui rifugiati

GINEVRA - Ginevra accoglierà martedì e mercoledì il primo Forum globale sui rifugiati organizzato dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). C'è grande attesa per le parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Un "ospite indesiderato" su suolo svizzero per alcuni. «L’assassino sta arrivando» ha twittato la gioventù curda.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) ha confermato al SonntagsBlick che una delegazione turca guidata dal presidente parteciperà al Forum. Un affronto per i curdi svizzeri: «La Svizzera non avrebbe mai dovuto invitarlo», ha tuonato Songül Arslan, co-presidente di Dem-Kurd. «Il dittatore», ricordano, è responsabile «di violazione dei diritti umani e arresti illegali».

I curdi si stanno pertanto organizzando per una manifestazione di protesta, martedì, davanti al Palais des Nations di Ginevra. «Arriveranno persone da tutta la Svizzera». Anche l’associazione europea dei curdi (Anf) chiama alla protesta: «Erdogan arriva in Svizzera con le mani sporche di sangue. Deve essere chiaro che non è il benvenuto», scrive.

Già in ottobre molte centinaia di persone avevano manifestato a Berna, Ginevra e Lucerna contro l’offensiva militare della Turchia in Siria chiedendo la fine della guerra e dell’oppressione dei curdi. 

Ma anche per la giornata di oggi l’attenzione a Ginevra è molto alta. Erdogan potrebbe infatti apparire dall’hotel in cui alloggerà, il Four Seasons, mostrandosi ai suoi sostenitori. L’annuncio è stato dato su Facebook. C’è chi teme uno scontro tra i "seguaci" di Erdogan e i manifestanti pro curdi. Ma Arslan assicura una manifestazione pacifica per la giornata di domani.

Il politico per la sicurezza Beat Flach (anche consigliere nazionale dei Verdi liberali in Argovia) spiega che non è possibile impedire a Erdogan di parlare ai suoi sostenitori. «Può esprimersi come tutti gli altri ospiti». Ma si augura che il presidente turco non utilizzi Ginevra come piazza di propaganda.

Il Dfae, dal canto suo, precisa unicamente che «la Svizzera, in quanto Paese ospitante, garantisce la sicurezza alle delegazioni estere».

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