Al centro di un'indagine per possesso di cocaina, Luzi Stamm non ha mantenuto la promessa fatta all'UDC e si è presentato in aula. Un collega lo ha poi convinto a sottoporsi a cure mediche
BERNA - Il consigliere nazionale Luzi Stamm (UDC/AG), al centro di un'indagine della polizia bernese per possesso di cocaina, aveva promesso alla sezione cantonale del partito che si sarebbe preso una pausa e che non avrebbe più partecipato alla sessione primaverile delle Camere federali. Ma oggi è tornato a sedere alla Camera del popolo. Un suo collega lo ha poi convinto a sottoporsi a cure mediche.
L'UDC di Argovia ha annunciato oggi che il consigliere nazionale e presidente della sezione Thomas Burgherr (UDC/AG) ha persuaso Stamm della necessità di cure. Il partito cantonale gli augura un rapido ristabilimento e ritorno all'attività politica. La sezione democentrista ricorda di aver seguito «da tempo con crescente preoccupazione» lo stato di salute di Luzi Stamm. Questo è stato anche il motivo per cui non lo ha più designato per le prossime elezioni.
Stamm, 66 anni, da 28 sotto la cupola di Palazzo federale, si è ritrovano negli scorsi giorni al centro di un polverone per aver acquistato martedì scorso - a suo dire - da un musicista di strada un grammo di cocaina per poco più di 40 franchi e averla poi portata in parlamento.
Stamm ha dichiarato mercoledì a vari media di essere scioccato che fosse così semplice procurarsi la droga nel bel mezzo della città e di aver voluto, con la sua azione, destare l'attenzione della politica sul problema. La polizia cantonale bernese, che ha appurato trattarsi effettivamente di cocaina e ha sequestrato la droga consegnatale dal parlamentare, ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.
Solo due giorni più tardi, venerdì, Stamm è tornato agli onori della cronaca per un'altra strana vicenda: durante la scorsa sessione invernale di dicembre è arrivato a Palazzo federale con una valigia contenente un milione di euro falsi.
Il 66enne è avvocato a Baden e i soldi appartenevano a un cliente; poiché era tempo di sessione aveva i soldi con sé e aveva portato la valigia che li conteneva nella "sala dei passi perduti" attigua all'aula del Consiglio nazionale, per poi farli subito esaminare da specialisti.