Per CSS, il potenziali di costi risparmiati grazie al controllo delle fatture si aggira sui 600 milioni di franchi
BERNA - La stragrande maggioranza dei medici emette fatture corrette, però oltre la metà degli abusi rilevati dell'assicuratore malattia CSS sono commessi da fornitori di cure. Lo scrive Le Matin Dimanche citando un portavoce della stessa CSS, che valuta in 600 milioni di franchi il potenziale di costi risparmiati a livello nazionale grazie al controllo delle fatture.
Nel 2018, gli investigatori della CSS hanno scoperto 199 casi di sospetta frode o pratiche di ottimizzazione tariffaria, per un totale di 12 milioni di franchi. In 108 casi (il 54%) le truffe, per un ammontare pari a 7,895 milioni di franchi, sono state commesse non dai pazienti ma da medici o strutture sanitarie.
La CSS valuta in 600 milioni di franchi a livello nazionale il potenziale di costi risparmiati grazie al dovere di sorveglianza concesso dalla LAMal agli assicuratori nel 2013.
Fra gli esempi di scorrettezze citati dal domenicale romando, quello di una dottoressa con onorari ben al di sopra della media, che per abbassare quest'ultima ha fatturato anche piccole somme a pazienti che non le appartenevano, pescati nei dati di un ex datore di lavoro, in case per anziani, in istituti psichiatrici e in centri per handicappati. La generalista è così passata da 700 a 4000 pazienti nell'arco di tre anni. Ha dovuto rimborsare alle assicurazioni oltre un milione di franchi, di cui 400'000 alla sola CSS.
Ma ci sono anche alcuni operatori che hanno annotato 40 ore di lavoro giornaliero. E le frodi sono talvolta organizzate all'interno di un'intera struttura sanitaria.
Comunque, sottolinea il portavoce della CSS, "è evidente che la stragrande maggioranza dei medici emette fatture corrette". E se l'ammontare delle frodi aumenta ogni anno, ciò non significa che ci sia un maggior numero di abusi.
"Le misure adottate per individuarli sono state rafforzate", dice dal canto suo il portavoce del Groupe Mutuel, che ha notato lo stesso fenomeno.