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ZURIGOUno svizzero su tre fa il lavoro sbagliato

04.07.17 - 16:24
Nella Svizzera tedesca un terzo della popolazione è convinta di aver scelto la professione sbagliata. E sarebbe pronta a cambiare, se l’età e gli studi lo permettessero
Keystone
Uno svizzero su tre fa il lavoro sbagliato
Nella Svizzera tedesca un terzo della popolazione è convinta di aver scelto la professione sbagliata. E sarebbe pronta a cambiare, se l’età e gli studi lo permettessero

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

ZURIGO - Oltre due terzi della popolazione svizzero-tedesca scambierebbe volentieri il proprio impiego attuale con quello che ha sempre sognato. È quanto rivelano i risultati di uno studio realizzato da Marketagent.com su commissione del network online Xing. Tradotto in cifre, ben il 71% si è detto disposto a cogliere questa opportunità se non fosse per le barriere, a volte insormontabili, rappresentate dall’età e dalla propria formazione.

Ma quali sono le cause di questo desiderio? Secondo il sondaggio, oltre la metà degli intervistati ha rivelato di volersi divertire maggiormente sul posto di lavoro. Il 32% vorrebbe svolgere un’attività che venga percepita come utile. Inoltre, anche la ricerca di una sfida più impegnativa (30%) e la possibilità di realizzare i sogni d’infanzia (29%) hanno un certo peso nell’eventuale scelta. 

Poco interesse per prestigio e immagine - Il salario, secondo la ricerca, è considerato un fattore determinante nella scelta per circa un quarto della popolazione, mentre l’immagine pubblica e il prestigio non rientrano nei piani alti della graduatoria. Solo un decimo degli intervistati ha infatti affermato di essere disposto a cambiare lavoro in favore di onore e gloria.

Allo stesso tempo però lo studio rivela anche che un terzo della popolazione, potendo tornare indietro, sceglierebbe una professione diversa. Poco più della metà della popolazione (il 55%) si dice invece soddisfatta della propria scelta.

I più scontenti? Fra i 40 e 49 anni - La maggior parte degli “scontenti” si situa fra i 40 e i 49 anni. Solo la metà di loro infatti si dice felice del percorso intrapreso. Per contro i giovani (dai 18 ai 24 anni) e i lavoratori più anziani (dai 60 ai 65) dimostrano grande soddisfazione nei confronti del percorso professionale intrapreso. Due terzi del primo gruppo e ben il 70% del secondo farebbero nuovamente la stessa scelta.

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