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FCLZeman cerca di distendere i toni: “Non è una partita fondamentale”

27.11.15 - 13:12
Il Lugano a Vaduz dovrà rinunciare anche a Rossini in attacco: toccherà a Sunsjar
Ti-Press
Zeman cerca di distendere i toni: “Non è una partita fondamentale”
Il Lugano a Vaduz dovrà rinunciare anche a Rossini in attacco: toccherà a Sunsjar
CALCIO: Risultati e classifiche

LUGANO - La scon­fit­ta per 5-3 pa­ti­ta do­me­ni­ca a Zu­ri­go e la tra­sfer­ta di sa­ba­to nel gelo di Va­duz sono sta­te al cen­tro del­la con­fe­ren­za stam­pa set­ti­ma­na­le che Zde­nek Ze­man ha te­nu­to ve­nerdì mat­ti­na a Cor­na­re­do. Si é par­ti­ti dai black-out nei qua­li ogni tan­to in­cor­re la squa­dra. "La pre­sta­zio­ne é una cosa, il ri­sul­ta­to un'al­tra. A Zu­ri­go ab­bia­mo pre­so ma­la­men­te il pri­mo gol e poi al­tre due reti su azio­ne di cal­cio d'an­go­lo, an­che lì per man­can­za di con­cen­tra­zio­ne. Poi la pre­sta­zio­ne glo­ba­le non é sta­ta male, ab­bia­mo gio­ca­to le stes­se pal­le dell'av­ver­sa­rio ed ef­fet­tua­to il me­de­si­mo nu­me­ro di tiri. Quin­di il no­stro pro­ble­ma é che non riu­scia­mo a man­te­ne­re la con­cen­tra­zio­ne sull'arco di no­van­ta mi­nu­ti e su pal­le sem­pli­ci".

Piccinocchi: “Sie­te voi che ri­te­ne­te de­ter­mi­nan­te l'as­sen­za di que­sto o quel gio­ca­to­re. Noi non par­lia­mo dei sin­go­li. Ho 24 ele­men­ti a di­spo­si­zio­ne e tut­ti pos­so­no ri­co­pri­re i ruo­li de­gli as­sen­ti. Pen­so di ave­re una rosa ab­ba­stan­za equi­li­bra­ta sen­za gio­ca­to­ri inu­ti­liz­za­bi­li per li­mi­ti tec­ni­ci. Poi c'è Bot­ta­ni che ha si­cu­ra­men­te qual­co­sa in più ma si può gio­ca­re an­che sen­za di lui e l'ab­bia­mo di­mo­stra­to”.

Sunsjar: “L'ho già det­to la set­ti­ma­na scor­sa. È il ra­gaz­zo che se­con­do me é mi­glio­ra­to mag­gior­men­te, for­se per­ché era ar­ri­va­to male. Ha quin­di fat­to mol­ti pas­si avan­ti. Ha avu­to fi­no­ra po­che pos­si­bi­lità di far­si ve­de­re, pen­so che sia pron­to per aiu­tar­ci in que­sto mo­men­to, an­che con­si­de­ran­do che non avre­mo a di­spo­si­zio­ne Ros­si­ni e che Jo­si­po­vic mi ser­ve per ri­co­pri­re un al­tro ruo­lo”.

Terreno ghiacciato: “La neve, il fred­do e il ghiac­cio sono ri­schi del cal­cio in­ver­na­le e fan­no par­te del gio­co. Le con­di­zio­ni sa­ran­no ugua­li per am­be­due le squa­dre e bi­so­gnerà ve­de­re chi si adat­terà me­glio”.

Esame di maturità'?: “De­si­de­ro ve­de­re una squa­dra con­cen­tra­ta e che sa quel­lo che fa e per­ché lo fa; al mo­men­to que­sto non ci rie­sce sem­pre”.

Partita decisiva?: “Quel­la di Va­duz é una par­ti­ta come lle al­tre. Dob­bia­mo gio­ca­re gara dopo gara, poi si vin­ce e si per­de e fi­no­ra a noi é suc­ces­so più di usci­re scon­fit­ti che vit­to­rio­si. Dob­bia­mo pro­var­ci con tut­ti gli av­ver­sa­ri sa­pen­do che sono tut­ti di buon li­vel­lo. Non dico che la dob­bia­mo pren­de­re come se af­fron­tas­si­mo il Bar­cel­lo­na, ma nem­me­no sot­to­va­lu­ta­re il Va­duz. Vi­sto il gran­de equi­li­brio di que­sto cam­pio­na­to una sola par­ti­tpar­ti­ta non può es­se­re fon­da­men­ta­le spe­cie in que­sto mo­men­to. Ma­ga­ri a fine sta­gio­ne ci po­tran­no man­ca­re i pun­ti non fat­ti qui o là ma non ci si può pen­sa­re ora.

Portieri: “Una par­ti­ta con un er­ro­re non ba­sta a de­ci­de­re di cam­bia­re por­tie­re. Ce ne vo­glio­no di­ver­se per con­fer­ma­re o smen­ti­re una scel­ta”.

Solidarietà in campo: “I con­cet­ti ri­chia­ma­ti dal pre­si­den­te dopo la gara di Zu­ri­go sono la base del cal­cio. Suc­ce­de per tut­te le squa­dre: se non ci si met­te a la­vo­ra­re in­sie­me e a sa­cri­fi­car­si l'uno per l'al­tro é dif­fi­ci­le po­ter ot­te­ne­re ri­sul­ta­ti. Con que­sta squa­dra non mi pos­so la­men­ta­re dell'im­pe­gno fi­si­co, sem­mai ab­bia­mo man­can­ze sul pia­no men­ta­le con dei vuo­ti. Ci sono gio­ca­to­ri che in qual­che fran­gen­te  si vede che non sono in par­ti­ta. La con­cen­tra­zio­ne é al­le­na­bi­le e la al­le­nia­mo ma evi­den­te­men­te  sia­mo an­co­ra in­die­tro”.

Gestire le partite: “Non sono tra quel­li che par­la­no di ge­sti­re le par­ti­te, dico che le squa­dra deve sem­pre gio­ca­re e fare quel­lo che può. Poi ci sono gli av­ver­sa­ri che ma­ga­ri ti ob­bli­ga­no a fare cer­te scel­te di­fen­si­ve o of­fen­si­ve. Ma de­si­de­ro che i miei gio­ca­to­ri im­pa­ri­no a leg­ge­re quel­lo che suc­ce­de sul ter­re­no. Se c'è un cen­tro­cam­pi­sta av­ver­sa­rio che ci crea pro­ble­mi e il mio cen­tro­cam­pi­sta non se ne ac­cor­ge, é gra­ve”.

Mercato: “È nor­ma­le che alla fine del­la pri­ma par­te del­la sta­gio­ne ci sia chi si muo­ve, suc­ce­de in tut­te le squa­dre. Fin­ché non so chi ar­ri­va non pos­so espri­mer­mi su even­tua­li par­ten­ze. Ho tre ruo­li nei qua­li de­si­de­re­rei dei rin­for­zi ma se non sarà pos­si­bi­le con­ti­nue­re­mo così”.

Torna Malvino?: “Ne sa­pe­te più voi gior­na­li­sti di me. Nes­su­no mi ha det­to nien­te in pro­po­si­to. Ho avu­to il gio­ca­to­re all'ini­zio del­la pre­pa­ra­zio­ne quan­do fece ca­pi­re che se ne vo­le­va an­da­re. Quin­di va­lu­ta­zio­ni su Mal­vi­no non ne pos­so fare sal­vo pren­de­re atto che tut­ti di­co­no che l'anno scor­so ave­va fat­to mol­to bene”.

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