TENNISFederer: "A Rio de Janeiro potrei esserci"

LONDRA - Un signore quando vince e quando perde. Il segreto della longevità di Roger Federer è proprio questo. Lo si legge nelle parole che accompagnano la sconfitta, comunque pesante, nella finale delle Olimpiadi contro Andy Murray. Roger non cerca scuse e con grande spirito decubertiniano accetta l'argento: "Sono contentissimo per Andy. Ha giocato alla grande e soprattutto ha giocato meglio di me. Sono felice di aver vinto l'argento. Ho una medaglia al collo. Penso di aver fatto un buon torneo. Andy ha giocato molto meglio di me. Per me è stato un gran mese, ho vinto Wimbledon , sono tornato al n.1 e ho conquistato un argento. Direi che non è andata male".

Un pensiero il numero uno del tennis mondiale lo dedica anche al suo paese, la Svizzera: "Mi auguro che gli svizzeri siano orgogliosi di me. Spero che un giorno pensando a questa finale non dicano 'Eh ma Roger ha perso l'oro'. Voglio che si ricordino di me come colui che ha vinto la medaglia d'argento".

Impossibile non fare al trentenne Federer una domanda sulle prossime Olimpiadi. La risposta è altrettanto ovviamente evasiva: "Non lo so. Ci sono ancora quattro anni di tempo. Spero di esserci ma allo stesso tempo potrei ritirarmi e andare in pensione. Oppure prendermi una pausa e tornare nell'anno olimpico. Per adesso non è nei pensieri. L'oro nel singolare mi piacerebbe certo anche se sono già contento di aver vinto un argento e un oro a Pechino (nel doppio con Wawrinka, ndr)".

Nelle stesse ore è stata venduta all'asta per la somma di 15'101 franchi la racchetta autografata da Roger Federer. Tutti coloro che sono rimasti a mani vuote oggi, lunedì 6 agosto, avranno una nuova opportunità di acquisire un oggetto personale di Federer o di altre stelle svizzere presenti ai Giochi. I ricavi totali di questa asta andranno a favore della Fondazione Aiuto Sport della Svizzera, che sostiene gli atleti di talento e promettenti.