Nella finale del Roland Garros Federer ha battuto con una prestazione impressionante lo svedese Söderling e ha conquistato l’unico slam che gli mancava, eguagliando il record di Sampras di 14 titoli.
PARIGI – Dieci anni fa il 17enne Roger Federer disputò il suo primo Roland Garros e uscì al primo turno contro Patrick Rafter. Ora, dieci anni e quattro finali dopo, finalmente il sogno di vincere anche sulla terra rossa di Parigi si è avverato.
In una finale che certo non ci si aspettava, con lo svedese Robin Söderling, giustiziere di Nadal, a contendergli la coppa, il basilese ha giocato un match quasi perfetto ed è così riuscito a realizzare quello che solo cinque tennisti prima di lui avevano fatto: vincere tutti e quattro i tornei del Grande Slam. E ad eguagliare il record di Pete Sampras di quattordici titoli vinti.
Un match praticamente perfetto
Il numero 25 mondiale nulla ha potuto contro un avversario superiore in ogni momento dell’incontro. Il primo set non ha avuto storia, con Federer che ha spazzato via lo svedese in 23 minuti, concedendogli un solo game. Nella seconda frazione Söderling ha ritrovato il gioco che gli aveva permesso di arrivare fino all’atto conclusivo, ma in un tiebreak incredibile ha potuto solo stare a guardare: quattro ace in quattro servizi dell’elvetico e tre minibreak.
Nel terzo set il break decisivo è arrivato subito in apertura, con lo svedese che non è mai riuscito a impensierire l’avversario se non in due occasioni, una proprio nell’ultimo game. Ma alla fine il Roger nazionale è riuscito a sfruttare il suo primo match ball per entrare nella storia e diventare leggenda.
I primi ringraziamenti ad un pubblico fantastico
Le prime parole di Federer dopo la vittoria sono state per l’avversario: “Söderling ha fatto un grande torneo e non era certo facile contro di lui. Gli spettatori sono stati incredibili, senza di loro sarebbe stato impossibile, non so come meritarmi tutto questo. È difficile dire se è la vittoria più bella, ma di certo è quella che mi toglie più pressione, perché ora non avrò più il “dovere” di vincere a Parigi. Adesso è festa!”.
Foto d’apertura: Keystone/AP Lionel Cironneau