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FUMOIdentificato il meccanismo dipendenza, terapie per smettere più vicine

17.03.05 - 07:25
Ti Press
Identificato il meccanismo dipendenza, terapie per smettere più vicine

Dire addio alla nicotina sarà presto possibile. Grazie agli studi dei ricercatori dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Milano, infatti, è stato identificato il meccanismo che regola i recettori nicotinici neuronali. "Ormai - spiega il Cnr - è ben noto che la zona del cervello attivata dalla nicotina è la stessa coinvolta anche nei processi che controllano la memoria, l'apprendimento e il senso di soddisfazione. Lì si trovano i recettori nicotinici, molecole chiave che mediano la trasmissione tra un neurone e l'altro attraverso l'acetilcolina, attivati dalla nicotina presente nel fumo di sigaretta".

 "In particolare, abbiamo scoperto - sottolinea Francesco Clementi, responsabile della sezione di Milano dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr - che alcune parti del cervello, soprattutto quelle connesse con i processi di memoria, di attenzione e di acquisizione del piacere, sono molto attivate dalla nicotina". "Comprendendo come avviene la dipendenza dal fumo di tabacco - prosegue lo scienziato - si potrebbe più facilmente arrivare a proporre terapie adatte al recupero dei fumatori. Ora, invece, solo il 20% dei fumatori cronici che decide di smettere riesce nel suo intento".

E di danni la sigaretta, o meglio l'azione combinata di nicotina, catrame, monossido di carbonio e le altre 2000 sostanze presenti nel fumo, ne fa tanti. "Il fumo - ricorda il Cnr - rappresenta uno dei fattori più gravi di rischio per la salute per l'insorgere di tumore, infarto e malattie respiratorie". Ma nonostante questo, molte persone continuano a fumare. E questo perchè, secondo Clementi, "la nicotina, presente nel fumo di tabacco, produce effetti stimolanti sul sistema nervoso, e dipendenza sia psichica che biologica''. ''La nicotina - aggiunge lo studioso - ha questa varietà di effetti in quanto attiva diversi tipi di recettori nicotinici. Lo scopo del nostro studio è capire come gli effetti positivi si verificano nel cervello, se sia possibile separare tali effetti da quelli negativi e se i primi possano essere utilizzati per arrecare beneficio in patologie del sistema nervoso".

 Per capire la funzione dei recettori nicotinici sono stati creati topi knock out, cioè topi che mancano di questi recettori. Gli studiosi hanno potuto così osservare che questi animali hanno minori capacità mnemoniche, difficoltà ad imparare e un cervello che invecchia precocemente. Attraverso l'uso di questi topi e di modelli sperimentali in vitro "si cercherà di individuare farmaci che colpiscano in modo selettivo alcuni tipi di recettore permettendo - conclude il Cnr - di mimare quindi solo gli effetti positivi della nicotina".

 

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