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BLOG ANTIBORGHESE'Caccia allo sbirro', su internet un blog contro i poliziotti

30.03.09 - 08:22
Secondo gli inquirenti il blog, definito di ''denuncia dei servi della borghesia'', potrebbe essere stato costruito da militanti di un partito di estrema sinistra che ha base in Francia
Tipress / Samuel Golay
'Caccia allo sbirro', su internet un blog contro i poliziotti
Secondo gli inquirenti il blog, definito di ''denuncia dei servi della borghesia'', potrebbe essere stato costruito da militanti di un partito di estrema sinistra che ha base in Francia

BOLOGNA - La Digos di Bologna ha già depositato in Procura un'informativa sul blog 'Caccia allo sbirro' nel quale sono state pubblicate delle immagini che ritraggono poliziotti in servizio a Bologna, Milano e Bergamo. Il blog invita anche i navigatori a indicarne i nomi, i ruoli, la zona di operatività e, possibilmente, indirizzi. Scopo dell'iniziativa "intimidire il repressore, farli conoscere alle masse popolari".

I primi a comparire nella campagna d’intimidazione sono stati alcune decine di agenti e funzionari di polizia bolognesi, ritratti da un anonimo fotografo nel corso di una manifestazione che si è tenuta il 1° luglio 2008 in piazza Trento e Trieste, sede della Procura, durante l’udienza preliminare di un’inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo a carico di 12 attivisti dei Carc, i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. Ma il sito conta anche delle immagini provenienti da Milano, quando il 10 gennaio si tenne un'iniziativa per la Palestina, e un video che riprende degli incidenti avvenuti in un corteo contro Forza Nuova a Bergamo il 28 febbraio.

Secondo gli inquirenti il blog, definito di ''denuncia dei servi della borghesia'', potrebbe essere stato costruito da militanti di un partito di estrema sinistra che ha base in Francia.

Una cosa analoga era stata scoperta l'anno scorso e la pm Morena Plazzi aprì un fascicolo ipotizzando il reato di violazione della privacy per aver utilizzato delle foto senza l'autorizzazione degli interessati. In quel caso non si trattava di un blog ma di una pagina statica legata al sito web di Indymedia. Si trattava delle fotografie di oltre 60 poliziotti e alcune erano molto vecchie tanto che alcuni agenti non erano più in servizio.

In quel caso la pm chiese e ottenne dal gip il sequestro della pagina, ma poi la polizia postale non ha potuto eseguire il provvedimento per due ragioni. Primo perché il server era all'estero e secondo perché per bloccare il singolo file era necessario sequestrare l'intero sito di Indymedia. Una misura che il gip non aveva concesso e soprattutto giudicata non proporzionata dallo stesso magistrato. Per il procuratore reggente, Silverio Piro, si tratta di ''fatti di una gravità straordinaria'' perché ''è evidente il contenuto intimidatorio''. Lo stesso magistrato ha spiegato che si cercherà di ''porvi dei correttivi'' anche se in questi casi a volte ''le frecce al nostro arco non sono molte e a volte sono anche un po' spuntate''.

Adnkronos

Foto d'apertura: Tipress / Samuel Golay

 

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