Cerca e trova immobili

LUGANOAnna Bolena, «che scelse di morire piuttosto che cedere a compromessi»

04.09.23 - 06:30
Oggi la grande produzione operistica debutta al LAC. Il regista Carmelo Rifici ci guida alla sua scoperta
LAC Lugano Arte e Cultura - Masiar Pasquali
Anna Bolena, «che scelse di morire piuttosto che cedere a compromessi»
Oggi la grande produzione operistica debutta al LAC. Il regista Carmelo Rifici ci guida alla sua scoperta

LUGANO - Ci siamo: questa sera "Anna Bolena" debutta al LAC di Lugano. Una produzione originale del centro culturale luganese, che mette in scena la tragedia lirica in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani, diretta dal Maestro Diego Fasolis alla guida de I Classicisti, con il Coro della Radiotelevisione svizzera e la regia di Carmelo Rifici. Ed è proprio lui a guidarci tra le pieghe della produzione.

Signor Rifici, chi è Anna Bolena?
«Anna Bolena fu la seconda moglie di Re Enrico VIII di Inghilterra e madre della Regina Elisabetta I. La sua figura divenne celebre perché Enrico VIII, innamoratosi di lei, la volle al suo fianco con grande determinazione, ma essendo già sposato dovette affrontare un travagliato processo di annullamento del suo matrimonio con Caterina d’Aragona, che portò allo Scisma anglicano. Anna Bolena però non diede al re il tanto desiderato figlio maschio e questo fu l’inizio della sua fine. Tra lotte politiche e rivalità di corte, Anna fu accusata di adulterio e condannata a morte dopo un processo farsa».

Sono passati quasi due secoli da quando Donizetti e Felice Romani composero l'opera: cos'ha da dire al pubblico del 2023?
«"Anna Bolena" debuttò al Teatro Carcano di Milano il 26 dicembre 1830 ottenendo uno straordinario successo. Donizetti la compose di getto per il soprano Giuditta Pasta e il tenore Giovanni Battista Rubini, entrambi vere e proprie leggende dell’opera lirica di inizio Ottocento. Nonostante il successo iniziale, l’opera uscì gradualmente dal repertorio fino a quando, nel 1957 al Teatro alla Scala, Maria Callas le regalò una vera e propria seconda vita grazie a una memorabile interpretazione, nell’allestimento diretto da Gianandrea Gavazzeni con la regia di Luchino Visconti. Ritengo che la figura di Anna Bolena sia modernissima, una donna che scelse di morire piuttosto che cedere a compromessi, ribellandosi al destino che veniva riservato alle donne che non partorivano eredi maschi».

Come s'inserisce nel percorso delle produzioni operistiche del LAC?
«Nel 2018 abbiamo allestito "Il barbiere di Siviglia", la prima opera lirica prodotta dal centro culturale della città. Insieme al Maestro Diego Fasolis abbiamo intrapreso questa sfida, produttivamente ed economicamente impegnativa, convinti che il LAC fosse il luogo ideale per ospitare un evento di questo genere. La scelta è ricaduta su un titolo che oserei definire ‘popolare’ come "Il barbiere di Siviglia" di Gioachino Rossini; il lavoro è stato un enorme successo, sia di pubblico che di critica, confermandoci che eravamo sulla strada giusta. Dopo la pausa dettata dalla crisi pandemica abbiamo ripreso il dialogo con il pubblico allestendo La traviata, in cui sono stato accompagnato dall’Orchestra della Svizzera italiana. Anche in quest’opera, come per "La traviata", protagonista è un’eroina femminile, perseguitata dal maschile, da quell’Enrico VIII che fece uccidere ben sei mogli. Anna Bolena è qui interpretata dall’eccellente soprano Carmela Remigio, che sul palco metterà in luce l’umanità di una regina che verrà giustiziata».

Quali sfide produttive si è trovato ad affrontare?
«Allestire un’opera lirica comporta uno sforzo produttivo enorme, che richiede un anno di lavoro di preparazione. Ho la fortuna di lavorare a fianco di una squadra di collaboratori fidati con cui divido da anni l’onere di allestire opere liriche; lo scenografo Guido Buganza, la costumista Margherita Baldoni, il coreografo Alessio Maria Romano, un gruppo di lavoro con cui mi sono confrontato quotidianamente per poter allestire una macchina tanto complessa, risolvendo i problemi e le criticità che emergono di giorno in giorno».

Quali argomenti userebbe per convincere l'uomo della strada, il "Gigi da Viganell", a venire al LAC?
«Per accompagnare il pubblico alla lettura dell’opera abbiamo organizzato un intenso programma di incontri collaterali gratuiti da maggio a settembre, per approfondire i diversi aspetti dell’opera e far conoscere la storia dei suoi protagonisti. L’opera lirica è una forma d’arte totale, che comprende musica dal vivo, canto, recitazione e movimenti scenici. Mi auguro che Lugano e tutto il Ticino possa ritrovare una tradizione di ascolto dell’opera che ritengo preziosa».

"Anna Bolena" debutta questa sera e sarà riproposta mercoledì 6, venerdì 8 e 10 settembre nella Sala Teatro del LAC di Lugano. Prevendita disponibile sul sito del LAC.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE