Un viaggio tra ‘tic tac’, altopiani mozzafiato, architettura e cavalli (quarta parte)
LA CHAUX-DE-FONDS - Le Corbusier, nato Charles-Édouard Jeanneret-Gris il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, è stato uno degli architetti più influenti del XX secolo. La sua carriera è durata sei decenni, durante i quali ha rivoluzionato l'architettura, la pianificazione urbana, il design e l'arte. Inizialmente imparò l'arte dell'orologeria nella sua città natale, un mestiere caratteristico della regione. Tuttavia, il suo interesse per l'architettura e l'arte si manifestò presto.
I viaggi che fece in Germania, Francia e Italia in giovane età ebbero un'influenza decisiva su di lui. In particolare, gli incontri con le tendenze moderne come il Bauhaus e il contatto con mentori personali come Auguste Perret influenzarono le sue idee. Nel 1920 adottò lo pseudonimo di Le Corbusier e pubblicò il manifesto “Vers une architecture”, che ancora oggi è considerato una pietra miliare dell'architettura moderna. Il lavoro della sua vita comprende numerosi progetti importanti come Villa Savoye, l'Unité d'Habitation di Marsiglia e la pianificazione urbana di Chandigarh, in India. Le Corbusier morì il 27 agosto 1965 a Roquebrune-Cap-Martin, in Francia, in un tragico incidente di nuoto.
Il tour inizia nel cuore di La Chaux-de-Fonds, una città nota non solo per la sua industria orologiera, ma anche per la sua struttura urbana rigorosamente
organizzata. Le strade geometriche e la disposizione degli edifici riflettono lo spirito razionalista che avrebbe caratterizzato il lavoro di Le Corbusier.
La mia guida, Myriam von Büren, che ha una conoscenza approfondita della città e della sua architettura, mi accoglie con queste parole: «La Chaux-de-Fonds è il luogo perfetto per comprendere le origini di un genio come Le Corbusier. Immersa nelle dolci colline del Giura, la città non è solo un centro di orologeria, ma
anche un esempio unico di pianificazione urbana ben studiata. La regione del Giura, con il suo ambiente tranquillo e naturale e la precisione dell'artigianato, ha rappresentato per il giovane Charles-Édouard Jeanneret lo scenario ideale per muovere i suoi primi passi creativi. Le strutture qui sono caratterizzate da efficienza e funzionalità, ideali che l'artista avrebbe sviluppato ulteriormente nei suoi progetti su scala globale».
La nostra prima tappa è la Maison Blanche, una delle prime opere del giovane Le Corbusier. Fu progettata per i suoi genitori nel 1912 e mostra già gli inizi dello stile moderno. Myriam spiega: «La Maison Blanche è un ottimo esempio della transizione dalle forme tradizionali a quelle Le Corbusier aveva già una visione chiara all'epoca». La casa colpisce per la sua semplice eleganza e per l'uso ben studiato della luce. Oggi è un museo e conserva l'atmosfera dei primi anni del 1900. «Questo edificio segna l'inizio del suo percorso come architetto e allo stesso tempo la sua esplorazione del design funzionale», sottolinea la guida.
Un altro punto saliente del tour dedicato a Le Corbusier è la Maison Fallet, uno dei primi progetti di Le Corbusier. Questo edificio fu costruito nel 1906 per un commerciante di orologi. La guida, attraversando le stanze, mi fa notare l'intricata lavorazione del legno e le strutture chiare: «Qui puoi vedere l'influenza delle tradizioni artigianali locali che caratterizzarono profondamente Le Corbusier. Anche se in seguito divenne radicalmente moderno, questa affinità rimane palpabile in molte delle sue opere». La Maison Fallet è una testimonianza della sua prima fase creativa, quando era ancora fortemente influenzato dagli elementi dell'Art Nouveau. La combinazione di artigianato e design funzionale dimostra la versatilità del giovane architetto.
La nostra ultima tappa è la Villa Turque, un capolavoro di transizione. L’esperta spiega: «La Villa Turque è un'opera importante perché documenta lo sviluppo di Le Corbusier verso l'architettura moderna. Qui sperimentò con la geometria e le proporzioni, che in seguito divennero il suo marchio di fabbrica». La villa è caratterizzata da linee rigorose e dall'armoniosa combinazione di pietra e vetro. È considerata una delle opere più espressive della sua prima carriera e dimostra un notevole equilibrio tra forma e funzione.
La guida Myriam riassume: «L'architettura di Le Corbusier può essere diventata in seguito radicalmente moderna, ma le sue radici a La Chaux-de-Fonds hanno influenzato profondamente le sue idee. Qui imparò che il design non deve essere solo estetico, ma anche funzionale e sociale». I progetti di Le Corbusier, che spesso definiva “macchine per la vita”, hanno avuto un'influenza duratura sull'architettura del XX secolo. Il suo lavoro dimostra come tradizione e innovazione possano andare di pari passo. Il viaggio simbolico attraverso La Chaux-de-Fonds rivela non solo le origini del suo lavoro, ma anche l'attualità delle sue visioni.
Il mio viaggio alla scoperta del Giura e della regione dei tre laghi (#jura3laghi) non termina qui. La prossima volta vi farò scoprire è una piccola perla svizzera incastonata tra il lago e le colline del Giura, dove sembra che il tempo si fermi... tranne quando guardi i suoi famosi orologi, ovviamente! Con il suo castello che sembra uscito da una fiaba e le stradine che ti fanno pensare di camminare dentro un quadro, Neuchâtel ha il fascino di una città che sa mixare eleganza e relax. E poi, parliamoci chiaro: chi non vorrebbe sorseggiare un bicchiere di vino locale guardando il tramonto sul lago? È come una cartolina... ma con vino vero! Salute!
Testo a cura di Claudio Rossetti
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