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Valute e FrontiereBanche svizzere: le prospettive dopo un 2023 positivo

22.02.24 - 09:00
CambiaValute.ch
Banche svizzere: le prospettive dopo un 2023 positivo

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L'indagine della società di consulenze EY rileva un aumento dei guadagni dell'utile pari al 18% rispetto al 2022. Anche per il futuro ci sono prospettive positive.

Il 2023 è stato un anno positivo per le banche svizzere che hanno chiuso con i profitti in crescita, nonostante la crisi che ha travolto il Credit Suisse. Lo afferma la quattordicesima indagine svolta dalla società di consulenza EY che in novembre ha interrogato un centinaio di istituti sull'evoluzione dell'utile operativo nel 2023, sulle previsioni nei prossimi 1-2 anni e dai 3 anni in poi. Anche per il futuro si attende una progressione dei guadagni.


Banche svizzere vedono un futuro in crescita

Sono un centinaio (di cui il 7% in Ticino) gli istituti bancari interrogati nel mese di novembre dalla società di consulenza EY riguardo l'evoluzione dell'utile operativo nel 2023, nei prossimi 1-2 anni e a partire da 3 anni. Il primo dato, relativo agli utili per l'esercizio appena trascorso, mostra una crescita del 18% rispetto al 2022, la variazione più alta mai registrata. Il 96% delle banche si attende un’ulteriore crescita sull’orizzonte temporale dell’indagine.

Infatti, secondo i dati raccolti dall’indagine, anche il futuro prossimo si prospetta roseo. Il dato che fa da "barometro dell'ottimismo", come scrivono gli analisti di EY nello studio, è che l'87% degli istituti vede una tendenza positiva, un valore superiore a quello del 2022 (78%), uguale a quello del 2021 (87%) e ampiamente più alto di quelli rilevati nel 2020 (73%) e nel 2019 (69%). Nello specifico:

    • il 20% si aspetta una tendenza positiva (crescita degli utili superiore al 10%);
    • il 67% abbastanza positiva;
    • il 12% piuttosto negativa;
    • l'1% negativa.

Il dati relativi al lungo termine non si discostano di molto:

    • tendenza positiva per il 22%;
    • tendenza abbastanza positiva per il 67%;
    • tendenza piuttosto negativa per il 9%;
    • tendenza negativa per il 2%.


Nel complesso l'89% degli istituti vede una tendenza positiva. Nonostante la scossa provocata nel sistema bancario svizzero dalla caduta del Credit Suisse, acquisito da UBS per evitarne il fallimento.


La caduta del Credit Suisse

Proprio l’acquisto del Credit Suisse da parte del concorrente UBS ha dare un contributo importante alla stabilità del mercato svizzero. Le conseguenze di quanto accaduto interesseranno anche l’ambito normativo.

Tutti gli istituti bancari interpellati da EY concordano nell'aspettarsi regole più rigide, in particolare requisiti di liquidità e di fondi propri più elevati, nonché l'aumento delle attività di controllo da parte della Finma, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari della Svizzera.

In effetti la FINMA si è già mossa in tal senso mettendo a disposizione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla caduta del Credit Suisse un rapporto in cui vengono analizzati cronologicamente i fatti che hanno portato alla crisi. Nel rapporto vengono richiesti poteri legali di intervento più forti, la possibilità di infliggere multe e norme più stringenti in materia di corporate governance.

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