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COMUNALI 2024Rive lacustri: quali scenari per il futuro?

08.04.24 - 15:08
Alice Zimmermann, candidata al Municipio e al Consiglio comunale di Tenero-Contra, Sinistra e Verdi.
Alice Zimmermann
Rive lacustri: quali scenari per il futuro?
Alice Zimmermann, candidata al Municipio e al Consiglio comunale di Tenero-Contra, Sinistra e Verdi.

Le rive lacustri svolgono molteplici funzioni in vari ambiti: nel loro stato naturale, sono luoghi di fondamentale importanza per la biodiversità legata alle acque stagnanti, nonché per la resilienza ambientale, mentre dal punto di vista sociale possono costituire – dove possibile – importanti spazi di pubblica fruizione dove persone, acqua e natura si incontrano.

Tuttavia le rive sono diventate nel corso degli anni un luogo fortemente antropizzato e privatizzato. Passeggiate chiuse al pubblico, canneti estirpati, spiagge (private) che appaiono dal nulla, cantieri dalla dubbia autorizzazione, o ancora, speculazioni edilizie. Il problema è stato in parte ereditato dalle concezioni di pianificazione territoriale delle scorse generazioni: in Ticino, le rive dei laghi Verbano e Ceresio erano state suddivise in parcelle edificabili; ne risulta che oggi circa il 60% delle rive sono artificiali, mentre oltre il 30% delle rive del lago Verbano, e il 44 % di quelle del Ceresio, sono di proprietà privata.

Eppure la rive lacustri fanno parte del demanio pubblico da oltre cento anni. Infatti, l’Art.3 della Legge sulla pianificazione del territorio specifica che occorre “tenere libere le rive dei laghi e dei fiumi ed agevolarne il libero accesso”.

Oggi si percepisce la sempre maggiore necessità di potere godere di spazi verdi e toccare con mano le acque di laghi e fiumi, che oltre a potere offrire un luogo di svago e relax, permettono anche di trovar rifugio dalle estati sempre più torride. Sebbene per quanto riguarda i corsi d’acqua ci sono progetti in corso incoraggianti – un esempio è la rivitalizzazione del Cassarate e la sua foce – per quanto riguarda le rive lacustri c’è ancora molto da fare.

Ancora oggi vengono concepiti progetti come l’albergo “Riva lago” a Locarno, che vorrebbe sacrificare un’area pubblica verde per salvare le finanze del Centro balneare regionale (CBR). Questo mostra come, pur coscienti dei danni che le speculazioni edilizie hanno arrecato al nostro territorio, ancora oggi l’economia viene messa in primo piano, a scapito di ambiente, natura e spazi pubblici, e in questo caso anche delle rive del Verbano.

Concepire una fruizione delle rive in accordo con tutte le parti interessate è sicuramente un’impresa complicata, ma non impossibile. Pur tenendo conto di quanto è stato ereditato dal passato, è necessaria una visione globale che Cantone e Comuni portino avanti in maniera strategica, nella ricerca di un equilibrio che permette di valorizzare le multifunzionalità delle rive senza danneggiarne il lato naturale- paesaggistico, ma integrandolo come punto di forza anche per le attività economiche, promovendo ad esempio il turismo sostenibile. C’è un grande potenziale anche dal punto di vista educativo: la creazione di percorsi didattici e sentieri tematici permetterebbe di apprezzare la bellezza delle rive lacustri imparando anche a riconoscerne l’importanza che ricoprono per il nostro ambiente e benessere.

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