Sull'evoluzione pesano le incertezze che circondano l'economia globale e la Brexit
BERNA - Le prospettive riguardanti l'evoluzione congiunturale in Svizzera sono peggiorate, in particolare a causa delle incertezze che circondano l'economia globale e la Brexit.
A dirlo è l'indice - CS/CFA - che misura le aspettative degli specialisti elaborato dal Credit Suisse assieme alla CFA Society Switzerland: questo valore è sceso a -44,0 punti in gennaio. Lo scorso dicembre l'indice era ancora a -22,2 punti.
Quasi la metà delle persone intervistate tra il 14 e il 23 gennaio prevede un deterioramento dell'economia svizzera, ma anche della zona euro e della Cina. Le prospettive per gli Stati Uniti sono ancora peggiori: solo un terzo crede che gli Stati Uniti resteranno stabili o miglioreranno.
Le aspettative sulle esportazioni o sulla disoccupazione sono negative. Alla domanda riguardante la crescita della Svizzera per quest'anno, la maggioranza degli intervistati ha evocato valori oscillanti per il PIL tra l'1% e l'1,5%. Nel complesso, le aspettative per il 2020 sono stabili.
La maggior parte degli esperti prevede che la Banca nazionale svizzera e la sua controparte europea proseguiranno con l'attuale politica dei tassi d'interesse bassi; circa la metà si attende un aumento dei tassi oltreoceano.
Il tasso d'inflazione in Svizzera quest'anno dovrebbe essere compreso tra lo 0,5% e l'1% per più della metà degli specialisti.
Per quanto riguarda i mercati, la maggioranza degli analisti ritiene che le azioni saranno più ricercate nel 2019, dopo i picchi di vendite osservati in dicembre. La metà si dice ottimista circa il mercato americano. Quattro intervistati su dieci prevedono un aumento del valore delle azioni svizzere ed europee.
Dopo che il Parlamento britannico ha respinto l'accordo sulla Brexit con l'Unione europea il 15 gennaio, la maggioranza degli analisti prevede un rinvio del divorzio, o addirittura una non-Brexit.