Sull'utile netto influiscono negativamente voci non ricorrenti contabilizzate nel semestre, in particolare Bsi per 113 milioni. Senza queste poste il profitto è in crescita del 12,5%, trainato dal risultato operativo. Quest'ultimo supera i 2,5 miliardi (+9,5%) e nel solo secondo trimestre balza del 20,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Nuovi prodotti e business mix spingono i premi a 35,4 miliardi (+3,4%), trainati dal vita (+5,4% a 24,2 miliardi) mentre nei danni i premi restano in sostanza stabili a 11,2 miliardi sostenuti dalla raccolta in Germania (+2,9%).
A livello patrimoniale il gruppo triestino ha già superato il target 2015 di Solvency I che raggiunge il 162% (+21 punti base da fine 2013), mentre l'indice pro forma si attesta al 164% considerando la vendita di Bsi a Btg Pactual e l'acquisizione dal Ppf del residuo 24% di Gph.
Si rafforza il patrimonio netto a 22,1 miliardi (+11,9% da fine dicembre) "Questi risultati confermano che Generali è ormai prossima a conseguire in largo anticipo i risultati del piano. Abbiamo già raggiunto i target di Solvency I e Net free surplus e siamo prossimi al nostro target di Roe operativo. Con la recente conclusione del processo di dismissioni di asset non-core abbiamo completato il processo di rafforzamento del capitale e siamo nelle condizioni di rilanciare la crescita del gruppo", commenta Greco.
"Ora si apre per Generali una fase nuova: per la prima volta dopo molti anni, il nostro è un gruppo in grado di guadagnare quote di mercato, generare profitti crescenti e remunerare adeguatamente gli azionisti", aggiunge il manager.
Nella seconda parte del 2014, il Leone continuerà nelle azioni volte a migliorare il risultato operativo complessivo e sarà impegnato a completare i target del piano, si legge nella nota diffusa all'indomani del Cda, riunito a Milano. Oltre ad approvare i conti dei sei mesi il board ha convocato il 14 ottobre l'assemblea a Trieste per decidere la revoca o il reintegro come amministratore dell'ex a.d dell'Eni, Paolo Scaroni.