Non ne fanno un problema di religione, ma solo di libertà della persona se decidere di aderire o meno ad una prescrizione del Corano. Un tentativo eguale era stato fatto nel 2009, quando un gruppo di giovani tentò di mangiare, durante il ramadan, davanti ad una stazione, ma l'intervento della polizia bloccò la manifestazione.
Non si tratta, sostengono, di chiedere ai musulmani di rompere il digiuno, ma soltanto di rendere pubblico che ci sono delle famiglie che, pur seguendo l'islam, reclamano il diritto di mangiare liberamente durante il mese sacro. "Masayminch 2012" ha deciso di mettere in rete un video con cui pubblicizzare le sue idee e presentare le sue iniziative.
In Marocco (il cui re ha la qualifica di 'Condottiero dei credentì. la rottura del digiuno del ramadan è considerato un reato sanzionato con la reclusione sino a sei mesi ed una ammenda che può raggiungere i 100 euro.