Cerca e trova immobili
STATI UNITI

428 persone bloccate al collo dalla polizia di Minneapolis

In due terzi dei casi la procedura è stata applicata a persone di colore
KEYSTONE
Questo modo di bloccare le persone sarebbe stato usato più di 400 volte dalla polizia di Minneapolis.
428 persone bloccate al collo dalla polizia di Minneapolis
In due terzi dei casi la procedura è stata applicata a persone di colore
MINNEAPOLIS - Sarebbero almeno 428 le persone che dal 2012 a oggi a subire una presa al collo durante un intervento della polizia di Minneapolis. Lo afferma la Cnn, sulla base di una ricerca compiuta analizzando i dati del dipartimento di polizia cit...

MINNEAPOLIS - Sarebbero almeno 428 le persone che dal 2012 a oggi a subire una presa al collo durante un intervento della polizia di Minneapolis. Lo afferma la Cnn, sulla base di una ricerca compiuta analizzando i dati del dipartimento di polizia cittadino.

Almeno 58 persone avrebbero perso conoscenza a causa della pressione esercitata dall'agente. La procedura, divenuta tristemente famosa in seguito alla morte di George Floyd, non sarebbe quindi occasionale ma largamente utilizzata dagli uomini in servizio nella città del Minnesota - mentre altri dipartimenti hanno scelto di metterla al bando.

Un altro dato viene messo in risalto dalla Cnn: circa due terzi delle persone che hanno subito l'immobilizzazione sono afroamericane, mentre la comunità nera conta circa il 19& degli abitanti di Minneapolis.

L'agente che ha compiuto il fermo di Floyd non avrebbe agito secondo quelle che sono le procedure accettate dal manuale delle forze di polizia, che permette ai poliziotti di comprimere «uno o entrambi i lati del collo di un individuo con un braccio o gamba, senza applicare una pressione diretta sulla trachea o le vie respiratorie». Il manuale, che è stato aggiornato per l'ultima volta nel 2012, la considera «un'opzione non letale di uso della forza».

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE