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CRISI FINANZIARIAIslanda sull'orlo della bancarotta, inflazione al 14%

08.10.08 - 09:53
Islanda sull'orlo della bancarotta, inflazione al 14%
REYKJAVIK - La piccola, lontana Islanda, con i suoi 300´000 abitanti, è sull´orlo della bancarotta. La crisi finanziaria l´ha travolta più di quanto non abbia fatto altrove perché il settore finanziario islandese è cresciuto in pochi anni a dismisura, divenendo sette volte più grande del Pil. Ora la popolazione vive momenti di panico.

La corona islandese aveva perso negli ultimi due mesi già un decimo del proprio valore nei confronti dell´euro, ma ieri ha subito una svalutazione del 30%. Ciò significa che gli importatori devono pagare in corone cifre sempre maggiori per gli stessi prodotti e gli alti prezzi ricadono sui consumatori.

L´inflazione ha raggiunto livelli record, toccando il 14%. Nella capitale, Reykjavik, gli scaffali di molti negozi sono vuoti e molte persone cercano di acquistare pasta, olio d´oliva, riso, i generi alimentari d´importazione che rischiano di scomparire dalla distribuzione al dettaglio. Il sistema bancario è vicino al collasso e ieri sono state sospese le contrattazioni di sei fra le maggiori banche islandesi.

La crisi è divenuta tanto grave da portare Geir Haarde, il primo ministro conservatore, ad ammettere che senza un doloroso piano di risanamento "l´economia nazionale sarebbe stata risucchiata dalla bancarotta globale portando la nazione al fallimento".

Ieri governo e opposizione hanno varato un piano che garantisce i risparmiatori nel tentativo disperato di evitare che i cittadini perdano ogni fiducia nelle banche. Già la settimana scorsa lo Stato aveva acquisito i tre quarti della terza banca in ordine di grandezza, la Glitnir, mentre ieri è stato nazionalizzato il secondo istituto di credito, la Landsbanki, e di fatto lo Stato ha assunto parte del controllo di tutto il sistema bancario affidando all´Autorità finanziaria del paese l´autorità di intervenire nei casi di crisi ordinando una fusione o lo stato di fallimento.

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