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SCI DI FONDOLa quinta Olimpiade nei sogni di Natascia Leonardi-Cortesi

28.12.09 - 10:16
La campionessa ticinese è consapevole che non saranno facili le selezioni di gennaio ma: "Vancouver mi aiuta a sperare anche nei momenti difficili ed è bello vedere che c'è ancora chi crede in me"
Il ritorno di Natascia Leonardi - Cortesi da Salt Lake City nel 2002 (Ti-Press/Samuel Golay)
La quinta Olimpiade nei sogni di Natascia Leonardi-Cortesi
La campionessa ticinese è consapevole che non saranno facili le selezioni di gennaio ma: "Vancouver mi aiuta a sperare anche nei momenti difficili ed è bello vedere che c'è ancora chi crede in me"
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La fresca vincitrice del titolo ticinese, conquistato nella gara Pizzo Rotond organizzata dallo Sci Club Bedretto sulla distanza di 13 chilometri, Natascia Leonardi-Cortesi, ha raccontato a Mariano Botta de laRegioneTicino il suo particolare momento tra sogno e realtà.

POSCHIAVO - Tanta la neve caduta e la voglia sarebbe quella di infilarsi gli sci e di uscire nel bosco ad... assaporare la natura. Ma per Natascia Leonardi-Cortesi non è il momento ideale. Deve tirare il freno e per lei questo è un compito decisamente difficile.

"Dopo le gare di Davos mi sono incontrata con Ulf Morten-Aune, il tecnico norvegese che da anni mi consiglia. Abbiamo deciso di fare un paio di settimane di pausa-attiva, nel senso di camminare, correre un po’, ma limitare al massimo lo sci e a ritmi blandi. Questo per sopperire al sovraffaticamento che mi ha appesantita".

Gli anni passano, ma la passione che spinge l’airolese è la stessa di sempre. "È stato fantastico ed emozionante tornare in Coppa del Mondo dopo due anni e mezzo di assenza. Rivivere la gara, sentire il tifo e rivedere amici e colleghi che da tempo non incrociavo. Bello davvero. Ho voluto andarci anche se la condizione era pessima. Del resto il risultato lo ha dimostrato. Già dopo il disastro di Ulrichen i dubbi c’erano, ma ho provato. È andata male. A quel punto ho tirato le somme e ho rallentato".

Cosa non ha funzionato? "Ho svolto una preparazione un po’ più spinta rispetto al passato visto che volevo partire forte. Dopo la fase estiva a fine agosto c’è stata una vacanza... mirata fra Turchia e Iran scalando il Monte Ararat (con mio marito Reto siamo arrivati a quota 5’100 metri). È stata una bella esperienza. La zona non è delle più calme, ma a parte dei militari che si incontravano e qualche raro carro armato non ci sono stati problemi".

"Tornata alla base ho cominciato ad intensificare gli allenamenti sulla neve. In ottobre sono andata con la nazionale svizzera ad Oberhof in Germania dove ho potuto sciare nel tunnel aperto da poco (è lungo 2 km). Mi sono trovata bene con i velocisti ed ero contenta del mio livello. Poi, superato uno strappo alla gamba sinistra con relativa pausa di un mesetto (durante quel periodo ho approfittato per partecipare con i militari all’Alpinavera Gotthard Treck. Divertente). Alla ripresa ho sostenuto un altro stage di due settimane in Val Senales con la squadra elvetica".

"Mi sembrava di essere a buon punto, ma le prime uscite agonistiche mi hanno sbattuto in faccia un’altra realtà. Molto più dura. Facevo fatica e non avevo il rendimento previsto. Prima dello stop ho comunque vinto la mezza maratona di Livigno. Adesso cerco di riposare, soffro nel fare poco o niente. Ma non ho alternative. Mi sono presa un po’ di tempo per me e ho fatto cose che rimandavo da tempo, come sistemare un guaio ai denti grazie alle cure della dottoressa Eliana Colla di Tesserete".

Realtà e sogno. "Allora, realisticamente partecipare alla mia quinta Olimpiade mi sembra impossibile, ma il sogno resta ed è forte. È quello che aiuta a superare anche i momenti difficili. Quindi Vancouver è un bel sogno da cullare ancora per un po’. A fine gennaio ci saranno le selezioni. Al momento due ragazze si sono qualificate per lo sprint, ma le altre arrancano come me. Un vero peccato per la nostra squadra".

Quali sono i tuoi programmi? "Prima di pensare alla Coppa Europa ed eventualmente ad altre gare di Coppa del Mondo (Estonia e Russia) devo capire come sto".

Gli aiuti? "La Valle Bedretto (Comune, patriziato e sci club) grazie anche all’interessamento di Diego Orelli, poi Amag, Lifeware SA, Chicco d’Oro, Val Poschiavo, Ennio Ferrari, Pervangher, Lucchini-Mariotta, Hidro Ticino, SES, Giannini Graniti, Muttoni e Beffa e l’Aiuto allo sport. È bello vedere che c’è ancora chi crede in me".

Natascia, classe 1971, alle spalle ha una lunga carriera e sa che il traguardo è vicino (anche se le gare della World Loppet sono alla sua portata). Sette Mondiali, 12 titoli svizzeri, quattro presenze olimpiche ad Albertville, Lillehammer, Nagano e Salt Lake City nel 2002 con il bronzo nella staffetta. Una medaglia che vale una vita sugli sci.

Mariano Botta/laRegioneTicino

Foto d'apertura: Ti-Press/Samuel Golay

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