E' la domanda inoltrata dal deputato comunista Massimilano Ay in un'interrogazione al Consiglio di Stato
BELLINZONA - Il tentativo di golpe dello scorso 15 luglio ha tenuto con il fiato sospeso tutto il mondo. Massimiliano Ay, deputato comunista in Gran Consiglio, ha trasmesso al Consiglio di Stato un'interrogazione riguardante la diffusione in Svizzera della confraternita islamista di Fetullah Gülen, ultramiliardario a capo di un impero mediatico, che è stato accusato di essere a capo di una corrente islamica eversiva contraria alla laicità delle istituzioni turche.
Gülen, riparato negli Stati Uniti nel 1999, è ritenuto dal presidente turco Erdogan, l'ideatore del tentativo di golpe.
Ay chiede alle istituzioni cantonali se la confraternita di Gülen, presente in 8 centri della Svizzera Tedesca, non sia da considerare «preoccupante per la sicurezza o la pace confessionale» e se in Ticino vi siano «istituzioni culturali, imprenditoriali o religiose legate a questa confraternita». Il deputato, nel documento inviato al Consiglio di Stato, cita informazioni riferite dalla Neue Züricher Zeitung in un articolo dello scorso 18 luglio, dalle quali si apprende che il movimento risulterebbe attivo pure in Svizzera da diversi anni. Il «Beobachter» aveva indagato sulle infiltrazioni di tale setta sul territorio nazionale, scoprendo ben otto scuole private, concentrate come detto nella Svizzera Tedesca, «direttamente legate alla dottrina eversivo del suddetto imam».
Un'organizzazione potente che controllerebbe numerose fondazioni sul piano internazionale, come le «Harmony Public Schools» e la «Cosmos Foundation» negli Stati Uniti, la Kafkas University in Azerbaigian, eccetera.