Presentata la petizione per l’inasprimento delle pene per violenze e minacce contro le autorità e i funzionari
LAMONE – La violenza contro le poliziotte e i poliziotti è di nuovo considerevolmente aumentata. Lo ha rivelato la statistica criminale svizzera 2015.
I casi di violenze e minacce contro le autorità e i funzionari sono cresciti del 9.4% registrando 2'808 casi. Al punto da spingere l’associazione “Amici delle Forze di Polizia Svizzera” (AFPS) a mobilitarsi. «Oggi, i delinquenti sono trattati con i guanti di velluto e questo stato di cose non può essere risolutivo», ha dichiarato in conferenza stampa Stefano Piazza, Presidente dell’associazione AFPS. «Gli attacchi contro la polizia e le altre autorità sono inammissibili e devono essere puniti con maggior severità. È proprio per questa ragione che abbiamo lanciato la petizione online in tre lingue per l’inasprimento delle pene per violenze e minacce contro le autorità e i funzionari», ha poi aggiunto.
La petizione chiede di sopprimere le sanzioni pecuniarie e introdurre una pena minima di dieci giorni. Inoltre, propone la possibilità che, in caso di recidiva qualificata, il giudice possa comminare il raddoppio della pena massima prevista.
Stefano Piazza è convinto che la violenza e le minacce contro le autorità e i funzionari potrà essere ridotta soltanto con l’introduzione di condanne più severe: «Con queste pene, i malintenzionati ci penseranno due volte prima di decidere se agire con violenza oppure no».
La violenza è diventata brutale - «Gli eventi recenti di Berna hanno manifestamente dimostrato che la violenza contro le poliziotte e i poliziotti à diventata brutale», afferma Dimitri Bossalini, Presidente dell'Associazione delle Polizie Comunali Ticinesi APCTi, aggiungendo: «Gli attacchi contro i funzionari di polizia e gli impiegati pubblici sono una pugnalata al cuore degli organi istituzionali che garantiscono la nostra democrazia».
Un forte segnale dalla popolazione - Max Hofmann, Segretario generale della Federazione Svizzera Funzionari di Polizia FSFP, è molto contento di sostenere l’associazione AFPS. «Non possiamo permettere che chi opera quotidianamente per la nostra sicurezza sia in balia del proprio lavoro perché indifeso di fronte a quest’insostenibile evoluzione».
La politica ha degli obblighi - Il Consigliere nazionale Marco Romano è convinto che il fenomeno sia noto anche in politica. Tuttavia, non basta solo discuterne: «La politica ha l’obbligo di scegliere di opporsi a questa pericolosa tendenza. Lo Stato deve occuparsi della sicurezza e dell’integrità delle proprie e dei propri dipendenti».
Con questa petizione online si dovrebbe posare la prima pietra per un’azione risolutiva. Il testo presentato è già elaborato e preciso. Nei prossimi mesi è tutta questione di raccogliere migliaia di firme.