Il Sindacato VPOD chiede di attuare misure urgenti e di applicare la direttiva SECO sul lavoro al caldo in tutte le realtà lavorative cantonali
LUGANO - La canicola di questi giorni sta provocando situazioni ambientali «insostenibili» sul posto di lavoro presso l'Organizzazione sociopsichiatrca cantonale (OSC) di Mendrisio e presso il Centro collaudi di Camorino.
A denunciarlo oggi è il Sindacato VPOD, che chiede al Consiglio di Stato di attuare «misure urgenti» e di sbloccare gli investimenti per il raffreddamento dell'aria presso la cucina e vari laboratori, luoghi di cura e spazi residenziali dell'OSC, come pure di effettuare uno studio per trovare soluzioni durature per la struttura di Camorino.
Il VPOD chiede in particolare che in tutti i posti di lavoro cantonali venga applicata la direttiva SECO "Lavorare in periodo di caldo... Attenzione!". In particolare, in caso di superamento dei 41 gradi percepiti l’attività lavorativa deve cessare.
Inoltre, il sindacato si appella pure ai datori di lavoro pubblici e sociosanitari, riformulando le due richieste: effettuare una verifica costante delle condizioni di lavoro dei dipendenti in questi giorni di canicola; prendere i necessari provvedimenti conformemente alla direttiva SECO per la tutela della salute dei lavoratori.