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CANTONETentato assassinio, assenza non giustificata dell’imputato (di nuovo)

11.04.18 - 10:08
Avviene in contumacia il processo nei confronti del 57enne che lo scorso anno diede fuoco allo stabile in cui viveva poiché infuriato coi vicini
Rescue Media
Tentato assassinio, assenza non giustificata dell’imputato (di nuovo)
Avviene in contumacia il processo nei confronti del 57enne che lo scorso anno diede fuoco allo stabile in cui viveva poiché infuriato coi vicini

LUGANO - La Corte presieduta dal giudice Marco Villa, e i rappresentanti di accusa e difesa sono presenti in aula. Ma anche stavolta alle Criminali di Locarno, riunite a Lugano, manca l’imputato che deve rispondere di tentato assassinio plurimo e incendio intenzionale: stamani, come già lo scorso 8 marzo, ha rifiutato di lasciare la cella. Il processo per i fatti del marzo 2017, quando l’accusato aveva dato fuoco allo stabile in cui viveva in via Franzoni a Locarno poiché infuriato con i vicini, avviene dunque in contumacia (cioè in assenza dell’imputato).

Dopo l’udienza rimandata dello scorso 8 marzo sono spuntate sei buste preparate dall’imputato e indirizzate, con l’indicazione “post mortem”, alle parti coinvolte nel procedimento. Si suppone che queste missive siano state preparate prima dell’udienza rinviata, quando l’uomo - si tratta di un 57enne del Locarnese difeso dall’avvocato Deborah Gobbi - aveva tentato di togliersi la vita nella sua cella. Il contenuto delle lettere non è noto.

Come si legge nell’atto d’accusa firmato dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli, prima di dare fuoco allo stabile, il 57enne si era rifiutato di pagare la pigione, con conseguente disdetta da parte dell’amministrazione. È a quel punto che avrebbe allora deciso di mettere in atto la sua vendetta, già pianificata: nell’anno precedente si era infatti procurato quattro taniche di benzina. Ed era anche in possesso di una serie di armi.

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