L'ufficio del Consiglio nazionale ha preferito declassare due interpellanze. La seconda riguarda la Previdenza 2020
BERNA - Non vi sarà alcun dibattito urgente in Parlamento sul miliardo di coesione o sull'avvenire del sistema pensionistico dopo il "no" popolare alla Previdenza 2020. Lo ha deciso oggi l'Ufficio del Consiglio nazionale che ha preferito declassare due interpellanze in domande urgenti, cui il Consiglio federale dovrà rispondere entro le fine della sessione invernale.
Il PPD avrebbe voluto un dibattito sul futuro del sistema pensionistico. La sua interpellanza chiedeva al Governo se fosse in grado di sottoporre al Parlamento una nuova riforma entro la fine della legislatura prevista nell'autunno del 2019.
L'UDC voleva invece sbarrare la strada al miliardo di coesione destinato ai paesi dell'Ue. Il contributo di 1,3 miliardi, di cui 200 milioni destinati a mitigare le conseguenze dei flussi migratori, dovrà essere sottoposto per approvazione al Parlamento. L'UDC vorrebbe poter organizzare anche un referendum popolare sul credito.
Si ricorda che in passato tutti i tentativi di introdurre il referendum finanziario obbligatorio a livello federale sono falliti. Il dibattito urgente avrebbe permesso a questo partito di focalizzare l'attenzione del Parlamento e dell'opinione pubblica su una sua iniziativa parlamentare in tal senso inoltrata lo scorso giugno.