BERNA - Il divieto a vita per i pedofili di esercitare una professione a contatto con dei bambini deve essere precisato nella legge. Con 7 voti contro 3, la commissione degli affari giuridici degli Stati è entrata in materia sul progetto d'applicazione dell'iniziativa «Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli» presentata dall'associazione "Marche Blanche".
Una minoranza non riteneva necessario legiferare. A suo avviso, la modifica della Costituzione accolta il 18 maggio 2014 con il 63,5% dei voti è già abbastanza precisa da poter essere applicata direttamente.
Il testo chiede che chi è condannato per aver leso l'integrità sessuale di un fanciullo o di una persona dipendente sia definitivamente privato del diritto di esercitare un'attività professionale od onorifica a contatto con minorenni o persone dipendenti.
Secondo la minoranza della commissione, spetterà ai tribunali sviluppare una prassi che, nel singolo caso, prenda adeguatamente in considerazione il testo dell'iniziativa e dei principi costituzionali.
La maggioranza ritiene invece che l'articolo costituzionale contenga troppi concetti vaghi per poter essere attuato direttamente dai tribunali. A suo avviso, soltanto una disposizione legislativa chiara offre la base per istituire una prassi giudiziaria uniforme e garantire la certezza del diritto. Per questo ha deciso di entrare nel merito e di elaborare una modifica legislativa.
La commissione si occuperà delle deliberazioni di dettaglio nel secondo trimestre del 2017.