Il vice presidente Udc: «Sono uno strumento dell’opposizione, ora abbiamo due consiglieri federali»
BERNA - L’Udc, il partito che negli ultimi anni si è particolarmente distinto per il ricorso all’iniziativa popolare, potrebbe cambiare corso. Almeno a sentire le sorprendenti affermazioni del suo vice presidente uscente Christoph Blocher, che ha invocato un freno all’utilizzo di questo strumento da parte del suo partito.
«Dobbiamo fare attenzione a non fare un’iniziativa popolare ogni qualvolta ci sia qualcosa che non ci soddisfa», ha dichiarato il politico democentrista al sito online del Tages-Anzeiger. Secondo Blocher, infatti, l’iniziativa popolare è lo strumento dell’opposizione e, ha ricordato, il suo partito non lo è più dal momento che conta due consiglieri federali. «Ora possiamo impiegare le nostre forze per fare progetti in Consiglio federale e in Parlamento», ha aggiunto.
Le iniziative popolari, sottolinea la guida Udc, richiedono infatti molte energie, che ora il partito dovrebbe convogliare in altre questioni fondamentali, come gli accordi quadro con l’Unione europea: «Questo è un dossier fondamentale per il quale dobbiamo poter disporre di forze», ha spiegato. L’invito a limitare il ricorso a questo strumento democratico non sarebbe tuttavia, secondo Blocher, una conseguenza del cattivo risultato dell’Iniziativa per l’attuazione dell’espulsione dei criminali stranieri. Tanto ha sostenuto il democentrista su Teleblocher.
In sintonia con il vice presidente è anche il presidente del partito, Toni Brunner: «Non importa chi faccia l’iniziativa, alla fine sono comunque i nostri membri a essere coinvolti ‒ ha affermato Brunner ‒ e i soldi vengono raccolti fra le nostre file».