Quattro chiacchiere con il Ceo di Postfinance Hansruedi Köng alla fine di un anno difficile: «Nel 2019 addio alla “scatoletta gialla”»
BERNA - Malfunzionamenti all'e-banking e ai postomat, il raid della Comco per l'affaire Apple Pay e la fuga di clienti per l'aumento delle commissioni sui conti correnti. Non è un momento proprio dorato per Hansruedi Köng, Ceo di Postfinance, al quale 20 Minuten ha posto in diretta live le domande dei lettori.
In molti si lamentano dei guasti di online... e non solo
«Per quanto riguarda i problemi delle interfacce tecnologiche, è una cosa che fa arrabbiare anche noi, non credete! Le nostre infrastrutture però restano al top della tecnologia: trattiamo un miliardo di transazioni al giorno. Qualche ingolfamento qua e là è possibile».
E per la faccenda della Comco?
«Sono rimasto molto sorpreso, a dire il vero. Mi trovavo a Zurigo e mi hanno chiamando dicendo che a Berna c'erano due uomini che mi aspettavano in reception. Sono rimasti lì finché non sono tornato, dopodiché abbiamo parlato. Non posso dire di più, solo che è stata senz'altro un'esperienza nuova».
Tagliando la testa al toro: un aumento nei costi di gestione come quello annunciato da Postfinance (5 fr. al mese anche per chi ha più di 7'500 fr) ha fatto scappare molti, come mai avete preso questa decisione?
«Certo, se i clienti se ne vanno è molto doloroso ma abbiamo dovuto farlo per fronteggiare i tassi di interesse negativi. È stata una scelta molto difficile, sono cose che non piacciono a nessuno, ma abbiamo una massa monetaria in grado di reggere questo tipo di “fughe”. E poi, con quei pochi franchi in più avete comunque un'app che funziona bene e un servizio di pagamenti di ottimo livello».
Fra le novità, però, c'è anche qualche spiraglio di sole?
«Direi di sì. A diversi dei nostri clienti la “scatoletta gialla” per il login comincia a stare un po' stretta, posso dirvi che dalla prossima primavera verrà sostituita con un software che sfrutterà il touch ID o il riconoscimento facciale».