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ITALIA / SVIZZERACaso Jonathan: le testimonianze dei compagni non convincono gli investigatori

10.04.14 - 21:11
Gli inquirenti stanno esaminando le impronte sul coltello che ha provocato la morte del 16enne e interrogando 5 ragazzi
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Caso Jonathan: le testimonianze dei compagni non convincono gli investigatori
Gli inquirenti stanno esaminando le impronte sul coltello che ha provocato la morte del 16enne e interrogando 5 ragazzi

ROMA - Le impronte rilevate sul coltello, i risultati dell'autopsia ed una ferita mortale, ma probabilmente non l'unica, che potrebbe essere profonda circa cinque centimetri. Ci sono ancora diversi elementi da chiarire per gli investigatori che lavorano sul caso della morte dello studente vodese di 16 anni, trovato due giorni fa senza vita a Roma nella camera dell'albergo dove soggiornava per una gita scolastica nella Capitale italiana.

Le testimonianze di alcuni compagni di classe interrogati, che avrebbero respinto qualsiasi responsabilità, non convincono del tutto gli investigatori. Per questo cinque ragazzi, già interrogati, si tratterranno probabilmente in Italia anche nei prossimi giorni.

Oggi il resto della scolaresca della scuola media Elysée di Losanna è rimasta per tutto il giorno all'interno della Domus Nascimbeni, l'ostello a due passi del Vaticano e gestito da suore che li ospita da lunedì scorso.

Gli agenti hanno disposto degli accertamenti per rilevare le impronte di alcuni studenti vodesi che saranno comparate con quelle sul coltello che ha provocato la ferita mortale del giovane. Oggi è stata effettuata anche l'autopsia all'istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli, sul corpo del sedicenne: verrà redatto un verbale da consegnare alla Procura in attesa del referto completo consegnato entro 90 giorni.

Secondo un calcolo approssimativo la ferita, data la costituzione toracica e l'età del ragazzo, potrebbe essere profonda circa 5 centimetri. Ma il giovane avrebbe anche altre ferite, al volto ed alla testa, forse procurate da una caduta. Anche su questo elemento è troppo presto per sbilanciarsi.

Restano in piedi tutte le ipotesi: un gioco finito male, una tragica fatalità dovuta ad una caduta o qualcosa che è degenerato in una lite. Il ragazzo aveva comprato il coltello papillon, cosiddetto 'a farfalla', assieme ad altri compagni proprio in questi giorni di gita a Roma. Quella stessa arma si è rivelata letale: ha reciso l'aorta fino a raggiungere l'esofago.

Ieri la polizia è stata all'interno della camera d'albergo per ricostruire la dinamica di quello che è successo martedì sera poco prima delle 23. Anche per capire quanto tempo il corpo del sedicenne è rimasto in terra prima che venissero chiamati i soccorsi.

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