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CANTONEUn progetto “made in Ticino” per monitorare da remoto i pazienti cardiaci

17.09.21 - 08:30
Si tratta di un'idea dell’Istituto MeDiTech della SUPSI, che intende sviluppare un prodotto unico e innovativo
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Un progetto “made in Ticino” per monitorare da remoto i pazienti cardiaci

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Si tratta di un'idea dell’Istituto MeDiTech della SUPSI, che intende sviluppare un prodotto unico e innovativo
Il progetto, finanziato a livello europeo, avrà una durata di 30 mesi

LUGANO - L’Istituto MeDiTech della SUPSI avvia un progetto innovativo nell’area dell’elaborazione segnali biomedici e intelligenza artificiale. Il consorzio formato dal Dipartimento tecnologie innovative della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), dall’Istituto Cardiocentro Ticino (Ente Ospedaliero Cantonale - EOC), dalIa Fondazione Ticino Cuore, e dalle aziende WellD (CH) e L.I.F.E. (IT), si appresta ad iniziare un progetto di ricerca congiunto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Eurostars per lo sviluppo di un sistema di sorveglianza da remoto di pazienti affetti da malattie aritmiche su base genetica (Inherited Arrhythmogenic Diseas – IADs), per i quali si ravvisa un rischio di aritmie pericolose per la vita.

Nonostante gli importanti progressi nel campo della prevenzione, della diagnosi e del trattamento delle malattie cardiovascolari, la morte cardiaca improvvisa continua ad essere un problema di rilievo sia nella pratica clinica che nella gestione della salute pubblica. In particolare, la morte improvvisa rappresenta il 40-50% del totale dei casi di morti cardiovascolari, e circa la metà di queste morti improvvise si verifica come manifestazione iniziale della malattia coronarica, di malattie genetiche o di altre malattie cardiache strutturali.

CMIPA (Cardio-MIPA Inherited Arrhythmogenic Diseases Monitoring, Identification, Prediction and Alert) è un progetto di ricerca volto a sviluppare il primo sistema digitale personalizzato e su misura per monitorare, identificare e prevenire le malattie aritmiche ereditarie (IAD), nonché per attivare un sistema di geolocalizzazione e allarme qualora si registrasse un disturbo del ritmo pericoloso per la vita del paziente. Il progetto, finanziato nell’ambito del programma europeo Eurostars, avrà la durata di 30 mesi e vedrà coinvolti l’Istituto di tecnologie digitali per cure sanitarie personalizzate (MeDiTech) e l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA USI-SUPSI) del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, l’Istituto Cardiocentro Ticino (EOC), la Fondazione Ticino Cuore e due aziende, WellD (CH) e L.I.F.E. (IT). Grazie alla sinergia tra le professionalità coinvolte, CMIPA unirà le competenze più avanzate di Bio Signal Processing, Intelligenza Artificiale, ricerca clinica cardiaca, dispositivi indossabili (wearables) e software design per lo sviluppo di un prodotto unico al servizio dei medici e dei loro pazienti. Cardio-MIPA avrà un approccio multiparametrico e multisorgente: attraverso la combinazione di dati clinici, genetici e demografici, il dispositivo sarà in grado di adattare algoritmi avanzati di apprendimento ad un soggetto specifico. Il progetto prevede inoltre la riconfigurazione del così detto “computer indossabile” della ditta italiana L.I.F.E. in modo da trovare il corretto posizionamento degli elettrodi per identificare i segnali in grado di diagnosticare queste particolari aritmie.

«L’idea – spiega il Prof. Giulio Conte, responsabile del servizio malattie rare del Cardiocentro – nasce dalla necessità clinica di sorvegliare, attraverso una registrazione elettrocardiografica condotta in tempo reale ed in maniera continua, pazienti che hanno malattie aritmiche su base genetica per i quali si ravvisa un rischio di aritmie pericolose per la vita. L’elettrocardiogramma a 12 o 16 derivazioni di questi pazienti (oltre che altri parametri fisiologici come temperatura, atti respiratori, attività fisica in corso, etc.) verrà registrato attraverso un dispositivo indossabile sviluppato da L.I.F.E. Italia. Il tracciato elettrocardiografico verrà dunque analizzato in tempo reale attraverso sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale che verranno sviluppati alla SUPSI e che saranno integrati in un sistema informatico progettato per interagire con la rete di sorveglianza territoriale gestita dalla Fondazione Ticino Cuore e dalla Federazione Cantonale Ticinese Servizi Ambulanze. Qualora vi fosse un disturbo del ritmo pericoloso per la vita del paziente, questi verrebbe immediatamente geolocalizzato e un allarme attiverebbe la rete di soccorritori laici e la centrale 144».

Dal canto suo, la Dr. Francesca Faraci, responsabile dell’area Biomedical Signal Processing dell’Istituto MeDiTech della SUPSI, che ha sostenuto e coordinato la nascita del progetto, commenta: «CMIPA è un esempio di come il neonato Istituto MeDiTech della SUPSI possa rafforzare sinergie esistenti e far nascere progetti di ricerca fortemente innovativi, ascoltando le reali necessità cliniche e ricercando i partner industriali più adatti a livello internazionale».

«Una volta sviluppato – sottolinea il Prof. Angelo Auricchio del Cardiocentro Ticino, responsabile della ricerca clinica legata al progetto – il sistema potrebbe essere utilizzato ben al di là della sua funzione originale, per esempio nella sorveglianza delle condizioni di salute di persone anziane, che vivono da sole con scarsa mobilità, in zone distanti o isolate. Si tratta cioè di un progetto che si propone per una reale applicazione di telemedicina del territorio e di medicina di prossimità. Credo inoltre che vada colto il valore della rete di collaborazioni che ha reso possibile il progetto: una sinergia tra realtà diverse e complementari del settore pubblico e privato, istituti e aziende che uniscono competenze e si fanno promotori di una iniziativa concreta
a vantaggio del paziente e della popolazione ticinese».

«LIFE crede fermamente che questo progetto e le tecnologie indossabili sviluppate inaugureranno nel mondo della sanità l'inizio di una partecipazione più proattiva dei pazienti sul loro benessere fisico e mentale – spiega Gianluigi Longinotti-Buitoni, CEO di L.I.F.E. - Questo cambiamento fondamentale permetterà agli operatori sanitari di dedicare più tempo alla ricerca e al lavoro su progetti interessanti come questo, potenzialmente in grado di salvare vite e migliorarne la qualità. Siamo onorati di far parte di questa squadra di medici e ricercatori».

Contatti
SUPSI - Dipartimento tecnologie innovative
Ufficio comunicazione
E-mail: dti.comunicazione@supsi.ch
Tel.: 058 666 66 07

Istituto Cardiocentro Ticino
Servizio comunicazione
E-mail: luciano.gilardoni@eoc.ch
Tel.: 091 805 38 80


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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