La stragrande maggioranza sarebbe trattata (anche con il glifosato) ma la pratica non è illegale. La Confederazione: «Niente rischi per la salute»
ZURIGO - Che Natale è se in casa non c'è un abete? Non è un segreto che, per le feste, la stragrande maggioranza degli svizzeri è solita scegliere la nota conifera per decorare il proprio soggiorno.
Ma che sappiamo noi di queste piante? Stando a Vision Landwirtschaft almeno una su due di quelle vendute è di provenienza svizzera. Al di là della provenienza però, quasi tutte hanno un problema per quanto riguarda... i pesticidi.
Già perché, sempre secondo l'associazione, 9 piante su 10 sarebbero sottoposte a un trattamento a base di pesticidi (come l'arcinoto glifosato) per tenere alla larga i parassiti.
“Portarsi in casa” assieme al pino natalizio queste sostanze potrebbe comportare rischi per la salute? Apparentemente no, almeno stando a quanto confermato dall'Ufficio federale dell'agricoltura (Ufag).
Eppure un così massiccio uso di antiparassitari e diserbanti chimici «può avere un effetto nefasto sia sul suolo, sia sulle falde acquifere sottostanti», spiega Andreas Bosshard di Vision Landwirtschaft che aggiunge: «Solo una volta ogni dieci ci si trova davanti a una pianta senza additivi, da aziende agricole bio o da coltivazioni in pineta».
È comunque importante puntualizzare che l'uso di pesticidi per il trattamento degli abeti non è affatto illegale.
E i dettaglianti? Trattano la questione con la massima attenzione, come confermato da Coop e Migros a 20 Minuten. Nel caso di Coop, i fornitori sono tenuti a rispettare una serie di linee guida tra le quali anche una riguardante «l'uso sostenibile di pesticidi». Migros, dal canto suo, dichiara di affidarsi ai suoi fornitori che sono «accuratamente selezionati».