La rivoluzione digitale sconfina nei supermercati grazie a tessere fedeltà e app: usate per analizzare abitudini d'acquisto e calcolare «soglie di accettazione del prezzo di ciascun prodotto»
LUGANO - Rassegnati: è il bello del "digital pricing". Che alza il prezzo di ciò che cerchi, riduce quello delle cose che non vuoi – o forse non sapevi di volere. Legato a internet e agli accessi web, finora si applicava ai beni di consumo acquistati sempre più online, vedi voli e prodotti tecnologici. Adesso si allarga al commercio al dettaglio più tradizionale e quotidiano: come la spesa nel supermercato.
Galeotta fu la tessera fedeltà - Che si fa di persona, ma si accompagna all'utilizzo di tessere fedeltà o app dedicate. Dove resta traccia dei comportamenti di acquisto e delle tipologie merceologiche preferite: che vengono così vendute a prezzo pieno, vista la disponibilità del cliente a portarsele a casa, a ogni "costo". Al consumatore che esibisce abitudini differenti, e non mostra di volere quell'articolo, viene invece offerto con lo sconto: affinché lo provi, lo scopra e magari cominci a comprarlo. O semplicemente lo acquisti almeno una volta.
Fatturati su del 10% - Potere di un algoritmo, che «calcola per ciascun articolo e ciascun cliente la soglia di accettazione del prezzo», spiega l'esperto Boris Schuler. Uno stratagemma che consentirebbe, si stima, di incrementare il fatturato fin del 10%. L'avrebbe già sfruttato Coop, quest'estate nel suo shop online, offrendo coupon con cui si è anche attirata feroci critiche. «Si è trattato di un'iniziativa circoscritta nel tempo – puntualizza, e tranquillizza, il portavoce Urs Meier – Non lo facciamo più».
Da Coop a Migros - Ma da settembre Migros sarebbe alle prese con qualcosa di analogo, grazie a sconti personalizzati e rivolti a chi possiede una Cumulus. Il prezzo, in questo caso, diminuisce, così che il cliente compri ancora di più ciò che gli piace: al momento del saldo, spiega Luzi Weber, riceve un buono da utilizzare per il medesimo, prossimo acquisto.
Clienti spiati - Bene o male, in fondo, la stessa cosa: ma rigirata in positivo per scansare le polemiche. Fino a che qualcuno non smaschera l'intento: influenzare i consumatori. Dopo averli, con il loro apparente consenso, "spiati". Termine che a Migros non va proprio giù. «Ciascuno è libero di aderire a Cumulus», ricorda Weber. Fatto salvo che rinunciare significa perdere magari delle azioni in negozio. Che, per la cronaca, pare siano sempre meno utilizzate.