La Posta starebbe pensando a una radicale riforma degli effettivi. Il sindacato: «Circolo vizioso e rischioso»
ZURIGO - Stando a quanto scritto oggi dal Blick la Posta starebbe lavorando a un progetto di ripartizione interna del personale che non manca di suscitare dubbi e preoccupazione non solo chi nell'ufficio ci lavora, ma anche fra i rappresentanti dei sindacati.
Stando al quotidiano svizzero-tedesco l'idea alla base della razionalizzazione vorrebbe che solamente il 30% degli attuali impiegati continuino a lavorare allo sportello, il restante 70% verrà rilocalizzato in mansioni strettamente legate al core-business. Il cambiamento potrebbe riguardare circa 6'000 persone attualmente al lavoro agli sportelli di tutta la Svizzera.
Ci saranno quindi postini di serie A e serie B? «Temiamo che i salari vengano rivisti al ribasso», ha spiegato al Blick il segretario generale di Syndicom Roland Lamprecht. In seguito al cambiamento non è chiaro se in tutte gli uffici postali sarà possibile effettuare le medesime operazioni: «Gli uffici con una sola persona allo sportello potrebbero non essere in grado di dare consigli riguardo ai vari conti o abbonamenti telefonici». Per aprire un conto corrente, quindi, non è da escludere che ci si dovrà recare in una filiale più grande.
«È un circolo vizioso», spiega Lamprecht, «meno servizio è uguale a meno clienti e meno fatturato: si rischia di far chiudere diversi piccoli uffici». Nel frattempo Syndicom ha iniziato una raccolta firme che «sta andando benissimo» e verrà presentata al gigante proprio questo lunedì.
La Posta, dal canto suo, tiene un profilo basso: «È un argomento delicato e vogliamo trattarlo con il tempo e l'attenzione necessaria», ha spiegato il portavoce Oliver Flüeler. Maggiori dettagli, pare, verranno resi noti a settembre.