"La Svizzera non può più essere - e questo concerne anche i Confederati - un custode per il denaro nascosto al fisco", ha rilevato Vincenz in un'intervista rilasciata alla "NZZ am Sonntag". Alla domanda se il segreto bancario rimarrà sempre in vigore all'interno del paese, risponde che "non potremo evitare di applicare in Svizzera un concetto internazionale come lo scambio automatico d'informazioni".
La "sfera privata finanziaria deve tuttavia restare protetta", continua il direttore di Raiffeisen, che si è pronunciato in passato contro la consegna automatica di dati bancari alle amministrazioni fiscali. Ma se la strategia del "denaro proprio" si metterà in atto e le banche non accetteranno più soldi non dichiarati, anche se da parte di Svizzeri, questo automatismo diventerà superfluo, sottolinea.